MILINGO
Roma, Giugno 2001
Nonostante il matrimonio di Mons. Milingo sia ormai quasi del tutto assente nelle cronache dei giornali, e il clamore sia cessato, rimangono ancora senza risposta, tra i cattolici che guardavano al Vescovo africano come a un punto di riferimento, una serie di domande, alcune delle quali compaiono in una Lettera Aperta che sarà recapitata a Mons. Milingo, nella speranza di ricevere da lui una risposta.
L' invio della Lettera Aperta al sig. Antonio Ciacciarelli (che cura il Sito Web www.unificazione.it) ha suscitato un confronto tra posizioni diverse a proposito della scelta operata da Milingo e, in particolare, su quella del celibato per i sacerdoti cattolici.
Poichè si tratta di temi di grande interesse e attualità abbiamo deciso di pubblicare la corrispondenza in questione per informare adeguatamente i nostri lettori:
LETTERA APERTA A MONS. MILINGO
17 Giugno 2001
Questa corrispondenza si può riprodurre solo con citazione della fonte e link a questa pagina
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Subject: LETTERA PER MONS. MILINGO
Date: Sun, 17 Jun 2001 12:55:35 +0200
Mi chiamo Raffaella Di Marzio.
Sono una cattolica impegnata nella Chiesa Cattolica per la pastorale delle nuove forme di religiosità e mi interesso, per questo motivo, dei Nuovi Movimenti Religiosi e delle forme di spiritualità non cattoliche.
La notizia del matrimonio di Mons. Milingo celebrato dal Rev. Moon mi ha colto di sorpresa (e come me ha colto di sorpresa molti cattolici). Facendomi portavoce anche di altri cattolici sorpresi e addolorati per la scelta fatta da Mons. Milingo, ho pensato di scrivergli una lettera nella quale gli rivolgo alcune domande.
Diversi giorni fa ho trovato sul Web il Sito di Mons. Milingo e, alla email indicata per le persone di lingua italiana, ho inviato una email. Non ho avuto risposta. Dopo alcuni giorni ho inviato una seconda email molto simile alla prima. Ma ancora senza risposta.
Allora ho cercato dei riferimenti in italiano sul Web ed ho trovato il nominativo del sig. Antonio Ciacciarelli. Mi rivolgo pertanto a questa persona che spero possa aiutarmi. Spero che il sig. Ciacciarelli o qualcuno per lui possa aiutarmi a far pervenire questa mia lettera a Mons.Milingo che, spero, vorrà rispondermi.
Se non avrò risposta neanche questa volta la lettera indirizzata a Mons. Milingo sarà pubblicata come "lettera aperta" sul Web.
Vi ringrazio fin da ora e chiedo scusa per l'insistenza
Cordiali saluti
Raffaella Di Marzio
Caro Mons. Milingo,
vorrei sapere se Lei è al corrente del fatto che il Rev. Moon è considerato il Messia del secondo avvento dai suoi seguaci e che la sua teologia è in netto contrasto con quella cattolica anche per quanto riguarda le verità che sono a fondamento della nostra fede.
Se Lei è al corrente di questo vorrei capire com'è possibile, da parte Sua, dichiararsi ancora nella Chiesa Cattolica e, nello stesso tempo, scegliere come celebrante del suo matrimonio il Rev. Moon, accettandone, con questo gesto pubblico, almeno l'autorità spirituale. Chi è per Lei, il Rev. Moon?
Considerando il fatto che la Chiesa Cattolica considera inammissibile la doppia appartenenza Le chiedo, gentilmente, di aiutarmi a capire come Lei riesca a conciliare il riconoscimento dell'autorità spirituale di Moon con la Sua fedeltà al successore di Pietro
Sarebbe molto importante per me sapere se è vero che Le è stato impedito di parlare con un rappresentante della gerarchia cattolica oppure se c'è stato un rifiuto del colloquio da parte Sua.
Un'ultima domanda: cosa L'ha "conquistata" nella "famiglia" di Moon che non ha trovato nella Chiesa Cattolica?
Grazie per la Sua risposta che attendo con gratitudine e sempre in preghiera per Lei e i Suoi fedeli
Distintamente
Raffaella Di Marzio
Roma
RISPOSTA DI ANTONIO CIACCIARELLI
18 Giugno 2001
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Subject: RE: Lettera per Mons. Milingo
Date: Mon, 18 Jun 2001 15:15:08 +0200
Gentile Raffaella,
La ringrazio per la Sua lettera, che ho letto attentamente, e sono certo che Lei leggerà attentamente la mia.
Da quando è avvenuto il matrimonio di Mons. Milingo siamo subissati, come può facilmente immaginare, da richieste di colloqui con lui, soprattutto da giornalisti che vorrebbero un incontro esclusivo. Lei capirà che, se questo avviene in Italia, la stessa cosa avverrà in tante altre nazioni, occidentali e magari anche africane.
Le dico ciò per invitarLa a riflettere su una delle possibili cause del silenzio di Mons. Milingo, il quale comunque ha dato una conferenza stampa in America lunedi scorso. Se lo desidera, potrò inviarLe via email il testo di uno o due articoli in proposito apparsi su giornali USA.
Le dico però anche un'altra cosa, un po' "interna" al nostro movimento, ma che mi sembra giusto comunicarLe vista la sua preoccupazione: anche noi siamo preoccupati per il silenzio di Mons. Milingo, non certo perché pensiamo che sia tenuto prigioniero o gli si stia lavando il cervello, ma perché questo silenzio dà credito alle illazioni giornalistiche (ed ecclesiastiche, vedi le dichiarazioni riportate dalla stampa) che vanno in questo senso.
Il nostro interesse, quindi, è che parli, e che si faccia vivo il più possibile. Per vie traverse, e tramite altre persone, sono entrato in contatto con sua moglie alla quale, tramite terzi, ho esposto questa mia preoccupazione, e le ho chiesto _quando_ avrebbe parlato. In sintesi, mi ha risposto: "Non lo so, e forse non lo sa nemmeno lui. Tutto quello che sta facendo in questi giorni lo sta facendo perché si sente guidato direttamente da Gesù a farlo".
Credo che, per quanto riguarda questo punto, tutta la faccenda sia da considerare al di sopra delle mie - e delle nostre - competenze. Io sono sicuro di una cosa: Mons. Milingo è un uomo libero, ed ha un carattere così forte da non accettare imposizioni da nessuno. Nemmeno dal diavolo in persona: si ricordi che i diavoli, lui, li cacciava. E questo ricorrere, come hanno fatto alcuni, alla possessione, per "spiegare" il suo gesto non fa che gettare discredito sulla Chiesa Cattolica stessa. Inoltre, per certi aspetti mi ricorda un episodio del Vangelo: l'episodio in cui Gesù fu accusato di cacciare i dèmoni grazie ai dèmoni. Lei è impegnata nella Pastorale, quindi ricorderà di sicuro l'episodio.
La realtà è che la conversione non è spiegabile razionalmente; e quando parlo di conversione intendo la conversione di Mons. Milingo alla rivelazione che Gesù gli ha trasmesso riguardo alla fondamentale importanza del matrimonio.
Se ciò Le sembra assurdo, Le dirò che la stessa cosa - sempre "mutatis mutandis" - avvenne a S.Paolo sulla via di Damasco. La scrittura non ce lo dice, ma non crede che gli amici di Paolo abbiano pensato che a) fosse impazzito; b) fosse diventato indemoniato; c) gli amici di Gesù gli avessero praticato il lavaggio del cervello? In fondo era uno che da persecutore si era trasformato in perseguitato. Ci vuole un bel coraggio a far questo.
Che sia lo stesso coraggio di Mons. Milingo nel fare una scelta impopolare? Guardi, che Mons. Milingo continua a parlare di sé come di un Arcivescovo Cattolico. Io non sono né il suo portavoce né il suo avvocato, ma mi sento di dire che il suo gesto ha strappato il velo di ipocrisia che copriva fino al 26 maggio, data del suo matrimonio, la sessualità del clero, e qui mi fermo. La Chiesa Cattolica non sarà più la stessa dopo il suo gesto, e lo dico in senso positivo.
Per spiegare il perché di questa mia affermazione avrei bisogno di dilungarmi troppo, ma lascio la parola allo stesso Arcivescovo, ed in particolare alla sua dichiarazione pubblicata sul sito www.unificazione.it , al link, in basso nella Home Page, dedicato alla Stampa. Lì troverà anche un nostro comunicato con il quale approfondiamo alcune tematiche.
La lascio con alcune conclusioni telegrafiche:
1. Il Movimento dell'Unificazione è a favore dello sviluppo di tutte le fedi religiose, in quanto tutte espressione dell'Unica Verità di Dio; per quanto riguarda la Chiesa Cattolica, preghiamo perché la stessa diventi sempre più forte nel promuovere i principi morali che dovrebbero essere alla base della nostra società, e che ritrovi la capacità di guidare interiormente le persone alla ricerca dello Spirito.
2. Mons. Milingo è un uomo libero, e sicuramente parlerà ancora in pubblico, ma non sappiamo assolutamente quando.
3. Nonostante ciò che Le ho detto riguardo al bombardamento di email e di lettere al quale Mons. Milingo è sottoposto, invierò la Sua lettera ad una persona che sicuramente è in grado di fargliela avere; non posso, come spiegato, fornirLe la certezza di una risposta o dei tempi necessari a tale risposta.
4. Non ho nulla contro la pubblicazione della Sua lettera, sul Web o sulla stampa. Le propongo anzi una cosa: se Lei è d'accordo, posso pubblicare tutto quanto appare in questa email (Sua lettera a Mons. Milingo, Sua lettera a me, mia risposta a Lei) nel sito www.unificazione.it , ed inviarla alla Stampa. Sta a Lei decidere in proposito, e se decide per il sì, mi deve comunicare l'autorizzazione a pubblicare almeno il Suo indirizzo email, altrimenti qualcuno potrebbe pensare che questo scambio di lettere sia una mia invenzione..
Sono sicuro che Lei capirà che ho fatto tutto quanto era in mio potere per venire incontro alle Sue esigenze di chiarezza e di comunicazione.
Un cordiale saluto,
Antonio Ciacciarelli
PS: per la risposta, usi per cortesia l'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
RISPOSTA DI RAFFAELLA DI MARZIO
19 Giugno 2001
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Subject: Re: Lettera per Mons. Milingo
Date: Tue, 19 Jun 2001 18:53:35 +0200
Gentile Antonio,
> Se ciò Le sembra assurdo, Le dirò che la stessa cosa - sempre "mutatis
> mutandis" - avvenne a S.Paolo sulla via di Damasco. La scrittura non ce lo
> dice, ma non crede che gli amici di Paolo abbiano pensato che a) fosse
> impazzito; b) fosse diventato indemoniato; c) gli amici di Gesù gli avessero
> praticato il lavaggio del cervello? In fondo era uno che da persecutore si
> era trasformato in perseguitato. Ci vuole un bel coraggio a far questo.
> Che sia lo stesso coraggio di Mons. Milingo nel fare una scelta impopolare?
Io non farei questo paragone. Nel caso di Paolo si trattava di una conversione, di un cambiamento di vita che, obiettivamente, significò il passaggio da una vita di violenza a una esistenza dedicata all'apostolato nello spirito del famoso "inno alla carità". Il cambiamento di Milingo non si pone, a mio avviso, in questa prospettiva. Inoltre, ciò che avvenne a S. Paolo sulla via di Damasco è per noi cristiani un miracolo la cui realtà è indubbia, in quanto attestato dalle Sacre Scritture che riteniamo ispirate da Dio. Paragonare QUEL miracolo a ciò che è avvenuto in Mons. Milingo, sinceramente, non mi sembra possibile.
> Guardi, che Mons. Milingo continua a parlare di sé come di un Arcivescovo
> Cattolico.
Lei coglie il nocciolo del problema. E' questo che, alla fine, rimane inspiegabile, in quanto Mons. Milingo conosce bene la disciplina ecclesiastica sul celibato e la conosceva anche quando ha fatto la scelta di abbracciare il sacerdozio. A questo proposito vorrei fare solo qualche breve considerazione:
1. Gesù, il primo Sacerdote, non era sposato. il Suo celibato non è considerato dai cristiani un "errore" o una "mancanza" o un "fallimento" della Sua missione, ma un modo di essere che prefigurava ciò che Egli si aspettava da coloro che sarebbero stati i futuri sacerdoti: "sacerdos alter Christus", i ministri della Sua Chiesa.
2. I sacerdoti della Chiesa Cattolica hanno accolto, fin dall'inizio, la richiesta che il Maestro ha fatto ai Suoi apostoli di rinunciare, per il Regno dei Cieli, anche al matrimonio (Mt 19,12).
3. Essi, quali discepoli in senso stretto e pieno, devono anche lasciare padre, madre, sposa, figli, fratello e sorella (Lc 18, 29; 14,26).
4. Il celibato è, dunque, segno della vita nuova a cui il ministro della Chiesa viene consacrato, come dice S. Paolo "...chi non è sposato si preoccupa delle cose del Signore, come possa piacere al Signore..." (1Cor7,32)
5. La Sposa del sacerdote è proprio la Chiesa (Ef 5, 23-32), così come la Chiesa è l'unica Sposa di Cristo.
>Io non sono né il suo portavoce né il suo avvocato, ma mi sento
> di dire che il suo gesto ha strappato il velo di ipocrisia che copriva fino
> al 26 maggio, data del suo matrimonio, la sessualità del clero, e qui mi
> fermo. La Chiesa Cattolica non sarà più la stessa dopo il suo gesto, e lo
> dico in senso positivo.
Io credo che, ogni volta che un cattolico (laico, sacerdote o vescovo) lascia la Chiesa Cattolica, i suoi fratelli nella fede debbano chiedersi il perchè, e questo alcune volte dà l'opportunità ai cattolici di fare anche un esame di coscienza e di riconoscere se, in qualche modo, essi stessi hanno sbagliato o hanno mancato nella carità o non hanno saputo dare testimonianza della loro fede.
Detto questo vorrei anche aggiungere alcune considerazioni personali:
1. Non ritengo giusto che, a causa del gesto di Milingo, la Chiesa Cattolica "in toto" venga messa "sotto accusa"
2. L'ipocrisia, purtroppo, c'è ovunque, e non credo che la chiesa del Rev. Moon ne sia esente. Le posso assicurare che ci sono molti sacerdoti che hanno scelto e vivono il celibato con coerenza e senza alcuna ipocrisia.
3. Non c'è, nella Chiesa Cattolica, una svalutazione del ruolo della famiglia e della missione procreatrice delle coppie cristiane, anzi: il Sommo Pontefice non perde occasione per sottolineare la grandiosità e l'importanza della missione della famiglia come "chiesa domestica".
4. Tutti possono raggiungere la perfezione cristiana, secondo il loro stato,che può essere di celibi o sposati.
> La lascio con alcune conclusioni telegrafiche:
> 1. Il Movimento dell'Unificazione è a favore dello sviluppo di tutte le fedi
> religiose, in quanto tutte espressione dell'Unica Verità di Dio;
Io credo che esista una sola Verità: quella trasmessa da Gesù Cristo attraverso Pietro e i suoi successori e che, al di fuori della Chiesa Cattolica, si trovino quelli che il Concilio Vaticano II ha chiamato "elementi di santificazione e verità" grazie ai quali è possibile dialogare e operare per il bene comune anche con persone di altre fedi.
> Sono sicuro che Lei capirà che ho fatto tutto quanto era in mio potere per
> venire incontro alle Sue esigenze di chiarezza e di comunicazione.
Di questo La ringrazio veramente di cuore
Cordialmente
Raffaella Di Marzio
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www.grisroma.it
CONCLUSIONE DELLA CORRISPONDENZA
20 Giugno 2001
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Lo scambio di email tra il Sig. Ciacciarelli e me è proseguito.
Nelle successive email egli mi ha ribadito che:
- per i membri della Chiesa dell'Unificazione (ora Federazione delle Famiglie per l'Unificazione e la Pace del Mondo), la Chiesa Cattolica non è un nemico, al contrario svolge un ruolo fondamentale nella difesa della spiritualità e della famiglia;
- non ha mai inteso accusare la Chiesa Cattolica né in toto né in parte; intendeva solo mettere in rilievo gli interrogativi che il celibato fa sorgere in molti membri del clero secolare, interrogativi che spesso, secondo alcuni Sacerdoti che conosce, vengono ignorati. A questo silenzio era riferita la frase "velo di ipocrisia".
Di comune accordo arrestiamo a questo punto la pubblicazione dello scambio epistolare perché pensiamo che quanto riportato dia una buona idea delle rispettive posizioni, anche se inevitabilmente il discorso apparirà tronco.
Comunque sia io che il Sig. Ciacciarelli siamo disponibili a fornire ulteriori chiarimenti sulle rispettive posizioni.
Raffaella Di Marzio
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Alcune riflessioni sulle vicende passate e presenti riguardanti Mons. Milingo, recentemente scomunicato dalla Santa Sede.
Articolo di Raffaella Di Marzio - Settembre 2006
Il Vescovo Milingo, amato e rispettato da una larga parte di fedeli cattolici, da alcuni anni è al centro delle attenzioni dei media e intorno a lui, come avviene sempre in questi casi, ruotano tante polemiche, notizie e curiosità tra le quali è difficile districarsi per distinguere il vero dal falso.
Le sue intemperanze e le difficoltà di rapporto con la gerarchia cattolica risalgono a diversi anni fa, ma sono giunte agli onori della cronaca solo nel 2001, quando tutti noi siamo venuti a conoscenza della classica “goccia che aveva fatto traboccare il vaso”: le nozze di Milingo con l’agopunturista Maria Sung durante una delle cerimonie collettive del Reverendo Moon, fondatore della Chiesa dell’Unificazione - Federazione delle Famiglie per l'Unità e la Pace del Mondo.
Il fatto colse di sorpresa la maggior parte degli ammiratori e fedeli legati a Milingo, nel quale essi vedevano un uomo di fede, un taumaturgo ed esorcista senza eguali nel nostro tempo, un vescovo veramente pieno di quei carismi tanto cari ad una larga parte del mondo cattolico. Di fronte alla grande maggioranza di fedeli cattolici che assiste sonnecchiando alle Messe parrocchiali e che riceve i sacramenti più per tradizione che per convinzione, un vescovo come Milingo effettivamente faceva la differenza e suscitava reazioni emotivamente forti ravvivando la fede di molti. Talvolta, però, questo trasporto emotivo rimaneva legato ai suoi carismi e scompariva quando la sua persona non era presente a manifestarli visibilmente.
Il fatto che Milingo facesse “audiens” e fosse comunque un richiamo per molti fedeli, ha indotto la gerarchia cattolica che vigilava sul suo operato a pazientare, a tollerare, ad aspettare, nella speranza che, prima o poi, il Vescovo africano accettasse di tornare a più miti consigli. Questo, mentre grazie alla sua azione a favore dello Zambia, nasceva una Associazione incaricata di raccogliere fondi per opere di beneficenza, associazione tutt’ora attiva. Ma, mentre le intemperanze carismatiche di Milingo erano un fatto ormai evidente, la questione che gli stava più a cuore era rimasta celata sotto la cenere, come un fuoco che sembra spento, ma in realtà rimane acceso sotto sotto, senza che si noti troppo, pronto per trasformarsi, al primo venticello, in incendio: era la questione del celibato sacerdotale, quella che avrebbe messo Milingo sotto i riflettori del mondo intero.
Nel 2001 Milingo sposa Maria Sung in una cerimonia pubblica sotto gli auspici della Chiesa dell’Unificazione, in un modo così clamoroso da attirare i media di tutto il mondo.
Di fronte alla sua azione così plateale colpisce il modo in cui una gran parte del mondo a lui vicino, dei suoi “fans” cercò di rimuovere o negare una realtà che faceva ruzzolare il loro idolo dall’alto del suo piedistallo. Lo stesso meccanismo fu messo in atto anche da esponenti di rilievo del mondo cattolico che oggi, a distanza di cinque anni, sembrano tacere, non si sa se per lo sbigottimento o per la presa di coscienza di quanto assurde fossero state le loro affermazioni pubbliche di allora.
Quale fu la spiegazione per il comportamento “assurdo” di Milingo? Ma naturalmente, il “lavaggio del cervello” fatto ai danni del vescovo dalla “setta” di Moon. Il lavaggio del cervello dunque spiegava tutto, si poteva anche aggiungere l’intervento del maligno per dare maggiore enfasi alla cosa, e l’effetto era assicurato. Non ci sono altre cause, non ci sono altre responsabilità, Milingo era e rimane un “santo” dotato di grandi carismi. La colpa è di Moon, della sua setta e del diavolo.
Ad abbracciare questa tesi, naturalmente, sono stati anche quegli ambienti cattolici che si servono di questa spiegazione per non affrontare seriamente il problema molto grave dell’abbandono della fede cattolica da parte di una certa parte di fedeli che decide di entrare in gruppi e movimenti religiosi alternativi. La medesima tesi è rimasta invariata anche quando Milingo ritornò nella Chiesa dopo il suo colloquio con Giovanni Paolo II, mentre forse a quel punto qualcuno avrebbe potuto ragionevolmente pensare che, se Milingo aveva cambiato idea, forse il fantomatico lavaggio del cervello non c’era stato, a meno di non accusare il Santo Padre Giovanni Paolo II di aver utilizzato la brutale e inumana tecnica della “deprogrammazione” !
Ma allora, una volta tornato Milingo all’ovile, era tanto il sollievo nel mondo cattolico che sembrò tutto dimenticato e cancellato. Il vescovo scomparve per un lungo periodo e poi ritornò a fare quello che aveva sempre fatto, come se niente fosse stato. Un perdono immediato, una enorme “magnanimità” verso chi era stato responsabile di uno scandalo gravissimo che aveva lasciato milioni di semplici fedeli attoniti e sconvolti davanti agli schermi televisivi mentre il loro vescovo, vestito da sposo, baciava Maria Sung.
Al di là di tutto questo, una volta rientrato Milingo nei ranghi, la faccenda sembra definitivamente archiviata. Il lavaggio del cervello, la questione del celibato, la gestione dei carismi… tutto ritorna nell’oblio, come se non fosse importante curarsene.
A distanza di 5 anni, però, tutti i nodi ritornano al pettine, in particolare quello del celibato, che era poi quello più importante per Milingo come è ormai evidente.
Alla fine di maggio 2006 si perdono di nuovo le tracce del vescovo africano che ricompare a metà luglio a New York, quando rivela alla stampa di essere tornato a vivere con Maria Sung che sembra abbia sposato anche civilmente e regolarmente il 12 luglio. ll 24 settembre 2006 Milingo consacra a Washington quattro vescovi della sua nuova "Associazione di sacerdoti coniugati", che si pone di fatto come un nuovo movimento religioso separato dalla Chiesa cattolica, incorrendo il successivo 26 settembre nella scomunica della Santa Sede.
In seguito, il 16 novembre 2006, nel Palazzo Apostolico, il Santo Padre durante una delle periodiche riunioni dei Capi Dicastero della Curia Romana riafferma insieme agli altri presuli, “il valore della scelta del celibato sacerdotale secondo la tradizione cattolica ed è stata ribadita l’esigenza di una solida formazione umana e cristiana, sia per i seminaristi che per i sacerdoti già ordinati”.
La risposta di Milingo dagli Stati Uniti a Papa Benedetto XVI è che il celibato, benchè sia importante, non costituisce "un requisito obbligatorio per il sacerdozio". Lo fa in una nota diffusa dalla sua organizzazione, 'Married Priest Now'.
In seguito alle scelte fatte da Milingo negli ultimi mesi le teorie avanzate nel 2001 per tentare di spiegare le sue azioni allora apparentemente “assurde” si rivelano totalmente false e infondate. Come spiegano i fatti di oggi coloro che sbraitarono accusando la “setta di Moon” di aver fatto il lavaggio del cervello al bravo e santo vescovo Milingo, povera vittima di tecniche brutali e psicologicamente violente?
Qualcuno potrebbe pensare che è inutile riaprire vecchie ferite che risalgono a 5 anni fa, ma personalmente non sono d’accordo perché la questione dell’esistenza del “lavaggio del cervello” è una questione seria che non può essere tirata in ballo e strumentalizzata per scopi di propaganda o per coprire responsabilità eccellenti.
Il fatto è che esistono davvero persone e gruppi religiosi che si servono di tecniche di condizionamento disoneste e dannose nei confronti dei loro fedeli, e abusare di queste accuse quando di esse non vi è alcuna prova, servirsene in modo improprio senza alcun fondamento, significa svuotare di significato quelle accuse anche quando esse corrispondono a verità. C’è chi sostiene che il lavaggio del cervello sia un mito: utilizzare questa espressione a sproposito significa avvalorare questa tesi che è un modo per ridicolizzare chiunque sia seriamente impegnato nella ricerca e nello studio di questi meccanismi, tanto dannosi per chi ne è vittima.
Il caso Milingo è stato sfruttato in diversi modi e da diverse parti, ognuna delle quali ha avuto i suoi interessi da difendere. Molti hanno dimenticato che dietro quel caso c’era e c’è una persona che ha fatto delle scelte libere sia 5 anni fa che in questi giorni, scelte che possono essere giuste o sbagliate, scelte che hanno causato sofferenze a chi le ha fatte e a chi ne è stato coinvolto, ma che comunque sono state libere, nella misura in cui ciascuno di noi è libero.
La libertà non è un concetto assoluto: di fronte a certe pressioni sociali, personali o interiori ognuno di noi fa delle scelte sul momento definitive ma che può in seguito modificare ritornando sui suoi passi. Sono vicende umane e, come tali, soggette a errori e correzioni.
Forse dovremmo cercare di sospendere il giudizio che, per chi crede, spetta solo a Dio e rispettare le scelte altrui anche se non le comprendiamo, senza cercare a tutti i costi di negarne la realtà attribuendone la responsabilità a forze occulte o a “lavatori di cervelli” che, nel caso di Milingo, non ci sono mai stati, mentre in molti altri casi operano subdolamente rimanendo sconosciuti e, soprattutto, impuniti.
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Articolo di Raffaella Di Marzio
Secondo Milingo i sacerdoti esclusi dalla Chiesa Cattolica dovrebbero riprendere il loro ministero e continuare a servire il Signore. L'ordinazione sacerdotale, secondo Milingo, rimane tale anche se la Chiesa cattolica scomunica.
Dopo la scomunica comminata a Mons. Milingo il 26 Settembre 2006 e il suo abbandono formale delLa Chiesa Cattolica egli ha fondato il Movimento Married Priests Now e si batte perchè i sacerdoti sposati possano esercitare ugualmente il loroministero. Con questa scelta egli ha di fatto costituito un movimento religioso alternativo alla Chiesa cattolica. In Italia è in contatto con Milingo l'Associazione Sacerdoti Lavoratori Sposati, dell'ex-prete Giuseppe Serrone.
La stampa italiana ha quasi cessato di interessarsi di questo personaggio che ha riempito le pagine dei giornali alcuni anni fa. Dalla stampa estera si apprendono alcune notizie sulle sue attività.
Ecco una sintesi in italiano di due articoli pubblicati di recente:
ALLAFRICA (2 giugno 2008): L'arcivescovo Milingo ha celebrato la Messa in Zambia il 1 giugno 2008. Ha invitato i sacerdoti scomunicati dalla Chiesa Cattolica a unirsi a lui. Ha dichiarato ai giornalisti presenti alla messa interdenominazionale celebrata a Lusaka che i sacerdoti esclusi dalla Chiesa Cattolica dovrebbero riprendere il loro ministero e continuare a servire il Signore.
Secondo lui l'ordinazione sacerdotale rimane tale anche se la Chiesa scomunica e quest'ultima mente e abusa della sua autorità scomunicando i sacerdoti sposati. San Pietro, per esempio, era sposato. Il suo movimento non è una setta, ma svolge il compito di ricordare alla Chiesa i suoi doveri. I sacerdoti non dovrebbero spaventarsi per la scomunica perchè essa, semplicemente, non esiste.
L'arcivescovo era accompagnato dalla moglie Maria Sung. Alla Messa erano presenti due preti anglicani, il vescovo Luciano Mbewe e altri.
Milingo, inoltre, ha affermato che il Movimento Married Priests Now sta per dare inizio al Concilio Vaticano terzo per dare forma a una Chiesa Cattolica rinnovata. Il Concilio si svolgerà in Sud Corea prima della fine del mese di Giugno 2008.
Gli sviluppi attuali della vicenda Milingo si possono comprendere meglio se si torna indietro al 2001, quando tutto cominciò, con il suo matrimonio durante una cerimonia presieduta dal Rev Moon, fondatore del Movimento dell'Unificazione.
Chi non ricorda la sua vicenda può leggere una ricostruzione, con documenti inclusi, a questo indirizzo.
Oggi è più facile comprendere e valutare anche la pubblicazione, avvenuta nel 2002 (come avviene sempre in casi simili) di un libro che avrebbe dovuto spiegare i fatti attraverso le parole di Mons. Milingo. Allora Milingo era nella fase del pentimento e dell'obbedienza al Santo Padre.
Per tornare al libro su Milingo, da una recensione di Massimo Introvigne apprendiamo che in una lunga intervista rilasciata cinque anni dopo i fatti, apparsa sul Washington Post (“A Marriage Made in Heaven?”, 11 marzo 2007) Milingo afferma che il libro scritto su di lui, Il pesce ripescato dal fango, “non contiene le sue parole” ma sarebbe il risultato di“uno sforzo di pubbliche relazioni orchestrato dal Vaticano”. Tra le altre cose nel libro si fa dire a Milingo che “forse fu oggetto di una sorta di lavaggio del cervello” (p. 47) e che “non [può] escludere con sicurezza” di essere stato “drogato o ipnotizzato”.
In verità sia nel 2001 che nel 2006 furono in molti a formulare ipotesi su quale fosse la motivazione della ribellione di Milingo. Un famoso esorcista italiano ha affermato, in una prima fase, che Milingo "forse è stato plagiato, forse è posseduto dal demonio", qualche anno dopo parla di "sbandamento di mente e c’è da pensare che non era pienamente in sé".
L'ex arcivescovo cattolico risponde a queste accuse ritorcendole contro il suo interlocutore: "avendo creduto che non possono sbagliare parlando di Milingo, fino a dichiarare pubblicamente che il diavolo si è fatto gioco di Milingo, hanno dimostrato che questa loro audacia è diabolica."
Su queste modalità interpretative che tendono a etichettare qualsiasi scelta considerata "inusuale", "strana" o "riprovevole" avevo, nel 2006, a vicenda conclusa, scritto un articolo, intitolato Milingo e il lavaggio del cervello . Nell'articolo evidenziavo le modalità identiche con le quali alcuni esponenti della Chiesa cattolica prima e i seguaci del Rev. Moon dopo, si sono vicendevolmente accusati di aver fatto il "lavaggio del cervello" al povero vescovo, trattato da tutti, compresi i media, come un poveretto che non era in grado di prendere decisioni con la sua testa. Era solo un plagiato: prima dalla "setta" di Moon, e poi dalla gerarchia cattolica. L'ipotesti formulata in alternativa al "plagio" come ho detto sopra, era quella della "possessione diabolica".
Assecondando la mia attitudine a voler a tutti i costi toccare le cose con mano e sentire l'altra campana, un mese dopo il famoso matrimonio, decisi di pubblicare una Lettera Aperta a Mons. Milingo e alla quale nessuno aveva risposto. Successivamente la inviai a un esponente della Chiesa dell'Unificazione del Rev Moon in Italia che, invece, mi rispose. Iniziò così Lettera Aperta a Mons. Milingo che mi aiutò a capire meglio anche il Movimento dell'Unificazione e il modo in cui loro spiegavano e interpretavano la scelta del vescovo cattolico.
La corrispondenza si rivelò molto interessante. Per chi fosse interessato a leggerla è stata ripubblicata nella sezione Il CASO MILINGO.
Negli anni successivi mi resi conto del fatto che le scelte "alternanti" di Milingo (prima il matrimonio, poi il pentimento e il ritorno nella chiesa cattolica e, infine la ribellione definitiva) non avevano nulla a che fare nè con il demonio nè con il lavaggio del cervello, ma avevano radici ben più profonde nella personalità del vescovo, nei suoi scontri con la gerarchia cattolica e nelle sue radici culturali.
Il libro scritto su di lui e quello che avevano detto i giornali era solo una parte della verità oppure erano invenzioni che facevano comodo a una delle due parti in causa. Anche le sue dichiarazioni non venivano riportate sempre integralmente così come molti si dilettarono a parlare in termini poco benevoli di Maria Sung.
Come faccio sempre, quando decido di studiare un fenomeno, decisi anche quella volta di andare a vedere con i miei occhi e sentire con le mie orecchie.
Così, mi recai a San Pietro la sera in cui i membri del Movimento dell'Unificazione organizzarono una fiaccolata come segno di solidarietà, mentre Maria Sung faceva il digiuno per protesta e chiedeva di rivedere suo marito. Erano poche decine di persone, molti giovani e anche alcuni bambini che si aggiravano tra i presenti con opuscoli del movimento, sempre sotto la sorveglianza dei genitori che si avvicinavano quando qualcuno (come feci io) cominciava a parlare con i bambini.
Mi ricordo un clima sereno. Una persona guidava la preghiera comune e tutti circondavano Maria Sung che era al centro del gruppo. Il clima che respirai era ben lontano dagli isterismi descritti il giorno seguente sui giornali che commentarono la fiaccolata e l'azione pacifica del Movimento in quell'occasione.
Come sempre la soluzione di un problema e la ricerca delle cause di un fenomeno sono molto più complesse di quello che farebbe comodo pensare a chi preferisce emettere giudizi piuttosto che cercare, con fatica, la verità.
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La vicenda del "matrimonio" di Mons Milingo, del suo travaglio e del suo pentimento ricostruita passo passo dal 26 Maggio 2001 all'Aprile 2011 con i documenti più importanti e significativi
Ricostruzione a cura di Raffaella di Marzio
26 MAGGIO 2001
Il matrimonio di Mons. Milingo, celebrato il 26 Maggio 2001 dal Rev. Moon, ha colto di sorpresa il mondo cattolico a causa dell' enorme popolarità del Vescovo Milingo, noto per il carisma delle guarigioni e per la sua attività di esorcista. I numerosissimi fedeli che hanno partecipato per anni alle S. Messe celebrate da Mons. Milingo si sono posti, in quei giorni, una serie di domande alle quali non è facile dare una risposta nonostante il Comunicato rilasciato da Mons. Milingo e le successive dichiarazioni ufficiali.
28 MAGGIO 2001
Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Dr. Joaquìn Navarro Valls, ha rilasciato questa dichiarazione:
"Ovviamente, la Santa Sede ha preso atto con vivo rammarico del gesto compiuto dall'Arcivescovo Mons. Emmanuel Milingo. Con la partecipazione al rito pubblico di matrimonio presso la setta di "Moon" egli si è posto di fatto fuori dalla Chiesa Cattolica e ha inferto una grave ferita alla comunione che i Vescovi in primo luogo devono manifestare con la Chiesa. Egli perciò non potrà essere considerato come Vescovo della Chiesa Cattolica ed i fedeli sono invitati a trarre le dovute conseguenze del suo comportamento e delle sue azioni, che costituiscono il presupposto per le previste sanzioni canoniche, che prossimamente gli saranno comunicate e poi rese pubbliche".
29 MAGGIO 2001
La Conferenza Episcopale dello Zambia ha emanato una Dichiarazione Ufficiale sulla defezione dell'ex Arcivescovo Milingo dalla Chiesa Cattolica.
3 GIUGNO 2001
Mons. Milingo risponde alla Conferenza Episcolape dello Zambia sul suo Sito Web. Leggi la traduzione in italiano.
16 LUGLIO 2001
NOTIFICA DELLA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE
LA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE, dopo matura riflessione, per mandato del Sommo Pontefice, in ossequio al compito suo proprio di tutelare la fede e la morale nella vita della Chiesa, si trova nella necessità di procedere, secondo la mente del can. 1347 § 1 del CIC, al fine di mettere al riparo i fedeli dal grave danno provocato dal recente comportamento dell'Ecc.mo Mons. Emmanuel Milingo, Arcivescovo Emerito di Lusaka.
La stessa Congregazione per la Dottrina della Fede:
1. nel prendere atto dei pubblici e gravi comportamenti e pronunciamenti, con i quali il suddetto Prelato ha attentato alla presunta "unione matrimoniale" con la signora coreana Maria Sung; ha aderito alla setta del Rev. Sun Myung Moon dal nome Family Federation for World Peace and Unification ed è venuto meno alla comunione con il Successore di Pietro e il Collegio dei Vescovi;
2. constatata l'impossibilità di comunicare con l'Arcivescovo Milingo, al fine di invitarlo a riflettere sulle gravi conseguenze del suo comportamento e delle sue azioni, ed a riparare lo scandalo e a ravvedersi;
3. intima all'Arcivescovo Milingo, a noma del succitato canone 1347 § 1 del CIC, la seguente pubblica ammonizione canonica:
a) di separarsi dalla Signora Maria Sung;
b) di rompere ogni legame con la setta Family Federation for World Peace and Unification;
c) di dichiarare pubblicamente la sua fedeltà alla dottrina e alla prassi ecclesiastica del Celibato e di manifestare la sua obbedienza al Sommo Pontefice con un gesto chiaro ed inequivocabile.
Nel caso che a detta ammonizione non segua, entro il 20 agosto p.v., un formale atto dell'Ecc.mo Milingo di esecuzione di quanto sopra richiestogli, si procederà all'irrogazione della scomunica riservata alla Sede Apostolica.
La Chiesa, pur dovendo procedere per il bene dei fedeli ad un atto tanto doloroso, non cessa, tuttavia, di elevare al Signore, Buon Pastore, preghiere per l'auspicato ritorno del Presule all'abbraccio del Padre comune.
Roma, dalla Sede della Congregazione per la Dottrina della Fede, il 16 luglio 2001
Joseph Card. RATZINGER
Prefetto
Tarcisio BERTONE, SDB
Arcivescovo Emerito di Vercelli
Segretario
18 LUGLIO 2001
In seguito alla pubblicazione della Notifica, Mons. Milingo ha diffuso la lettera privata che aveva indirizzato al Santo Padre il 10 Giugno 2001 e la Federazione delle Famiglie per l'Unificazione e la Pace nel Mondo americana (FFWPU), il 18 Luglio 2001, ha emanato un Comunicato Stampa.
25 LUGLIO 2001
RISPOSTA DI MONS. MILINGO ALLA NOTIFICA DELLA CONGREGAZIONE
L' Arcivescovo Milingo ribadisce la sua posizione e conferma le sue scelte in una Risposta Ufficiale alla Notifica della Congregazione per la Dottrina della Fede
7 AGOSTO 2001
MONS. MILINGO INCONTRA IL SANTO PADRE
Dichiarazione ufficiale del vicedirettore della Sala Stampa Vaticana Padre Ciro Benedettini:
«Sua eccellenza monsignor Emmanuel Milingo, arcivescovo emerito di Lusaka, è stato ricevuto questa mattina dal Papa nella residenza estiva di Castel Gandolfo. L'incontro è l'inizio di un dialogo che ci si augura possa portare a sviluppi positivi»
9 AGOSTO 2001
LA FFWPU PUBBLICA UN COMUNICATO STAMPA SU MONS. MILINGO
Il Rev. Phillip Schanker, Vice-Presidente della FFWPU in USA, diffonde un Comunicato Stampa nel quale ribadisce che le accuse rivolte alla Federazione di esercitare una sorta di "controllo" sull'Arcivescovo sono false.
Egli afferma che il viaggio di Mons. Milingo a Roma è stato auspicato dalla Federazione e dal rev. Moon che prega affinchè l'incontro con il Papa sia fruttuoso.
11 AGOSTO 2001
LA SIGNORA MARIA SUNG LANCIA UN APPELLO AL VATICANO
La Sig.ra Sung fa una Dichiarazione durante una Conferenza Stampa nella quale dice: "Se la Chiesa non mi permette di vedere mio marito, comincerò a digiunare fin quando non glielo permetteranno, altrimenti morrò".
Nella Homepage del Sito Web dell'Arcivescovo Milingo, con grande evidenza ed "urgenza", compare la notizia che " Il Vaticano ha bloccato tutte le comunicazioni tra Mons. Milingo e la Sig.ra Maria Milingo".
Si manifesta il timore che l'Arcivescovo sia trattenuto contro la sua volontà e la Sig.ra Sung annuncia la sua decisione di dare inizio a un digiuno fino a quando non le sarà consentito di rivedere Mons. Milingo.
L'appello si conclude con la richiesta di aiuto e preghiere per i due protagonisti di questa vicenda.
Testo inglese:
"Vatican officials block all communication between His Grace and Mrs. Milingo. Read Mrs. Maria Milingo's plea to Vatican officials.
URGENT! Vatican officials are preventing Archbishop Milingo from having any communication with his wife, and she fears His Grace is being held against his will. Mrs. Milingo began a hunger fast on August 11th. She will fast until the Vatican allows her to see her husband.
His Grace and Mrs. Milingo desperately need your support and prayers!"
14 AGOSTO 2001
Dopo l'incontro con il Santo Padre Milingo trascorre un periodo di riflessione
LETTERA DI S.E. MONS. EMMANUEL MILINGO AL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II
Ecco il testo della lettera autografa che S.E. Mons. Emmanuel Milingo, Arcivescovo emerito di Lusaka, ha inviato a Sua Santità Giovanni Paolo II, in data 11 agosto 2001:
Sua Santità Papa Giovanni Paolo II,
Io sottoscritto, dinnanzi a Sua Eminenza il Cardinale Giovanni Battista Cheli e a Sua Eccellenza l'Arcivescovo Tarcisio Bertone, dopo aver concluso il colloquio sulla questione in discussione: tramite il loro consiglio e fraterna correzione, e quella da parte di Sua Eccellenza Mons. Stanislao, io in questo momento ri-impegno la mia vita nella Chiesa Cattolica con tutto il cuore, rinuncio alla mia convivenza con Maria Sung e ai miei rapporti con il Rev. Moon e la Federazione di Famiglie per la pace mondiale.
Soprattutto le Sue parole: "Nel nome di Gesù, ritorna nella Chiesa Cattolica", sono state sia un richiamo alla mia Chiesa Madre sia un ordine paterno rivolto a me per vivere la mia fedeltà e obbedienza a Lei, Rappresentante di Gesù sulla terra, capo della Chiesa Cattolica.
Raccomandandomi alle Sue preghiere e alla Sua Benedizione,
Io sono, il Suo umile e obbediente servo.
Arcivescovo E. Milingo
19 AGOSTO 2001
MEDIAZIONE DELL'AMBASCIATA SUDCOREANA
Da Avvenire Online :
L'ambasciatore sudcoreano presso la Santa Sede, Yang Il Bae, si è intrattenuto a lungo ieri con la signora Sung. Lo ha reso noto il vicedirettore della Sala Stampa vaticana, padre Ciro Benedettini. «L'ambasciatore si propone di continuare i suoi buoni uffici», ha detto il portavoce vaticano, che ha confermato come l'iniziativa abbia fatto seguito a contatti con la Santa Sede.
20 AGOSTO 2001
MARIA SUNG CONTINUA IL DIGIUNO
Dal Corriere della Sera :
Nessun segnale. Né un messaggio, né una telefonata. Silenzio totale. E la delicatissima trattativa avviata appena due giorni fa tra il Vaticano e Maria Sung sembra già interrotta. L’ambasciatore sudcoreano Yang Yl Pe, che sabato mattina era stato inviato come emissario dalla signora Milingo, ieri non ha ricevuto altri incarichi dalla Santa Sede. Nessuna comunicazione. Lui stesso ne è rimasto sorpreso. L’incontro tra il monsignore e sua moglie sembrava imminente, forse lo è ancora. Le vie diplomatiche, però, paiono arenate. Nulla di fatto, per ora.
Eppure dopo le due ore di colloquio a quattr’occhi con la tenace dottoressa Maria Sung, che con il digiuno a oltranza cerca di sfidare il Vaticano, l’ambasciatore si era detto convinto di una possibile e vicina soluzione del Milingo-gate. Ma un altro giorno è passato e l’arcivescovo esorcista non è uscito dal suo blindato ritiro spirituale, in cui è scomparso dall’8 agosto. Intanto Maria Sung continua a non toccare cibo. Soltanto acqua. Ma non potrà durare ancora per molto. Se insiste nel rifiutare anche una minima alimentazione dovrà essere ricoverata in ospedale. Questione di 24, massimo 48 ore. Ieri è stata visitata dal dottor Romano Vatrella che l’ha trovata in discrete condizioni, considerati i sei giorni di digiuno. E spiega: «La signora ha una costituzione forte, il cuore è a posto, la pressione è regolare, ma è molto disidratata. Non corre rischio immediato, può reggere ancora qualche giorno, ma non è opportuno che resti in una stanza d’albergo. O smette lo sciopero della fame o è bene che sia assistita in ospedale, perché una complicanza può arrivare all’improvviso».
22 AGOSTO 2001
MILINGO INCONTRA MARIA SUNG
Il direttore della Sala Stampa della Santa Sede in una Dichiarazione annuncia che "Mons. Milingo incontrerà la Signora Maria Sung per comunicarle le sue decisioni. Sia questo incontro che le condizioni di esso sono state decise da Mons. Milingo nella sua totale libertà: la Santa Sede non può né vuole imporre nulla alla coscienza dell’arcivescovo. [01336-01.01]"
23 AGOSTO 2001
LA FEDERAZIONE DI MOON SI MOBILITA PER LA "LIBERAZIONE" DI MONS. MILINGO
Da Repubblica :
Mons Milingo incontrerà Maria Sung solo se quest'ultima interromperà il suo digiuno. Sembra che la dottoressa non voglia accettare questa ulteriore condizione. Intanto continua il suo digiuno e la preghiera quotidiana in Piazza S. Pietro. Nel frattempo la Federazione si mobilita.
Leggi il Comunicato Stampa della Federazione di Moon:
Dopo il fallimento delle trattative con il Vaticano la Federazione delle Famiglie per l’Unificazione e la Pace nel Mondo invita ad un incontro di preghiera in Piazza San Pietro in segno di solidarietà con Maria Sung che rifiuta il cibo per ottenere di incontrare liberamente l’Arcivescovo Mons. Emmanuel Milingo.
La stessa Federazione crea, inoltre, un nuovo Sito Web dedicato alla vicenda di Mons. Milingo e di Maria Sung al fine di raccogliere consensi e sostegno.
I seguaci di Moon, evidentemente convinti della "scomparsa" dell'Arcivescovo, ne diffondono nella Homepage del Sito una foto simile a quella utilizzata quando si ricerca una persona di cui non si hanno più notizie, con la scritta "Dov'è Mons. Milingo?".
DICHIARAZIONE DELL’ARCIVESCOVO DI WASHINGTON, EM.MO CARD. THEODORE E. McCARRICK
Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Dr. Joaquín Navarro-Valls, ha reso noto ieri sera il testo di una Dichiarazione di Sua Em.za il Cardinale Theodore Edgar McCarrick, Arcivescovo di Washington, in merito alla vicenda che vede coinvolto Mons. Emmanuel Milingo.
Questa la dichiarazione del Card. McCarrick:
Our hearts are troubled by the pain which Maria Sung undoubtedly feels at this difficult time in her life. While she may believe she is doing the right thing, in all likelihood her actions are the result of a process of psychological pressure and unrealistic reasoning.
The truth is the ceremony that was conducted by Reverend Moon has no real connection with true marriage and even less with Christian marriage. It was based on a belief in the divine mission of Mr. Moon and not on the Divinity of Jesus Christ. Yet, it is this divinity that gives the true sacramental character to Christian marriage. We who profess our belief in the essential and permanent character of the sacrament of matrimony also believe with equal conviction in the sacrament of Holy Orders, by which a man, be he priest or bishop, is bound by the grave bonds of his promises of celibacy and fidelity that he freely professed at ordination. These are very serious elements of a priest’s vocation, even more so when that priest is a bishop. They are not to be taken lightly.
The bishop's union with the Church is fittingly described by the Fathers and Theologians of the Church as a marriage. Thus, any attempt to destroy that union in order to substitute another would be similar to a woman threatening suicide if the already married man she wants to marry will not leave his lawful wife.We pray for Maria Sung. We hope for her peace of mind and soul through which she may find the Lord and His own deep truth and love.
We pray also for Archbishop Milingo that, having recovered his freedom of conscience, he may be confirmed in his faithfulness to Christ and to his Church.
L'ARCIVESCOVO MILINGO RILASCIA UN'INTERVISTA E LEGGE LA LETTERA DESTINATA A MARIA
"Alla mia sorella Maria Sung pace in Cristo.
La mia madre chiesa cattolica mi ha chiamato a ritornare nel suo ovile. Alcuni prelati mi hanno parlato in nome di Gesù per aiutarmi a capire la grande responsabilità che ho nella Chiesa.
Le persone che mi cercano e aspettano sono molte. Più di queste sono sopratutto le congregazioni fondate da me stesso che attendono la mia guida spirituale.
Le parole del Santo Padre mi hanno commosso: 'in nome di Gesù Cristo ritorna nella Chiesa cattolica'. Il mio vivo desiderio è quindi obbedire al Santo Padre e sottomettermi alle leggi della Santa Madre Chiesa.
Io ti amo come sorella. Continuerò a pregare per te per tutta la mia vita, il Signore ti benedica".
25 AGOSTO 2001
LETTERA DI MONS. MILINGO AL SANTO PADRE
Ecco il testo della lettera autografa che S.E. Mons. Emmanuel Milingo, Arcivescovo emerito di Lusaka, ha inviato a Sua Santità Giovanni Paolo II, in data 25 agosto 2001:
Santo Padre,
mentre Le dico grazie, Santo Padre, mi rendo conto che questo breve e semplice "grazie" è troppo poco.
Quando mi sono inchinato il 6 agosto 2001, per baciare i Suoi piedi, mi sono messo nei panni della donna peccatrice della Bibbia che ha continuato a cospargere i piedi di Gesù con olio profumato finché ella non ha ricevuto le parole consolanti di perdono da Colui che era il suo creatore e maestro. "Ti sono perdonati i tuoi peccati...La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!" (Lc 7:48,50).
Mentre mi alzavo, con la Sua mano sinistra, Lei mi ha indicato una sedia e mi ha invitato a sedere. Alzando la Sua mano destra, ha pronunciato parole che tuttora risuonano nei miei orecchie: "Nel nome di Gesù, torni alla Chiesa Cattolica". Più di questo lei non poteva dire. C’è stato poi il silenzio; finché io ho iniziato a balbettare parole che non L’hanno spinto a dire di più, né a ripetere ciò che mi aveva detto.
Come il figlio prodigo, lei mi ha inviato a Sua Eccellenza l’Arcivescovo T. Bertone per dirgli ciò che avevo detto a Lei; era come se Lei dicesse: "Milingo era morto ed [ora] è tornato alla vita". È stata la conferma del mio ritorno alla Chiesa Cattolica.
Ho capito le Sue parole, come se Lei dicesse a me: "Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve" (Is 1,18). Voglio muovermi insieme a Lei, Santo Padre, con i miei fratelli Vescovi, con tutta la Chiesa Cattolica. Sono spiacente per l’afflizione e il grande dolore che io ho causato a Lei personalmente, per lo scandalo dato a tutta la Chiesa Cattolica, senza dimenticare le mie tre comunità Religiose.
Chiedendo le Sue benedizioni, amore e perdono,
Io sono, Santo Padre, Suo umile e obbediente servo,
Arcivescovo E. Milingo
[01372-01.01]
29 AGOSTO 2001
MONS. MILINGO E MARIA SUNG SI INCONTRANO
Da Repubblica :
Mons Milingo si è incontrato oggi con Maria Sung in un albergo romano. Il Vescovo ha consegnato una lettera a Maria nella quale dice che il suo impegno nella vita della Chiesa, tramite il celibato, non gli permette di essere sposato.
30 AGOSTO 2001
MARIA INTERROMPE IL DIGIUNO E PROMETTE DI VIVERE SOLA TUTTA LA VITA
Da La Stampa :
Il lungo incontro tra Milingo e Maria si è concluso con la "resa" di Maria che accetta le ragioni di Milingo e il suo obbligo di rispettare il celibato. Maria afferma, per l’amore grande che porta a suo "marito", di voler rispettare il suo desiderio, anche se questo non significa un cambiamento dei suoi sentimenti. Farà del suo meglio per sostenere Milingo nella sua missione fino alla fine. Il suo amore verso di lui non cambierà, fino a quando non si incontreranno nell’aldilà.
26 SETTEMBRE 2001
MILINGO LASCIA L' ITALIA
La notizia della partenza di Milingo è smentita dall' Avvenire del 29 Settembre 2001
Secondo un articolo di Giampiero Galeazzi "Milingo parte per l'esilio in Canada", pubblicato su La Stampa (26 settembre 2001),Mons.Milingo sarebbe stato destinato da Giovanni Paolo II alla diocesi canadese di Winnipeg, nella regione dell’Ontario, dove dovrebbe rimanere per un anno. Prima di raggiungere la sua nuova sede, si recherà a Fatima, in Portogallo.
Secondo Galeazzi nel frattempo sarebbero " ... passate definitivamente sotto il controllo della diocesi di Lusaka le attività caritative e le strutture sanitarie fondate dal prelato esorcista nello Zambia. La settimana scorsa, infatti, l’arcivescovo di Lusaka, Joseph Medardo Mazombwe è stato ricevuto dal Papa. Ha formalizzato il passaggio di proprietà, registrando le deleghe al Vaticano firmate da Milingo per i numerosi istituti finora gestiti".
3 OTTOBRE 2001
MILINGO INCONTRA I SUOI FIGLI SPIRITUALI
Da Il Messaggero online :
"Il 26 settembre, proprio quando molti organi di stampa lo davano in viaggio verso il Canada, a Milingo sono stati fatti incontrare sette suore e due religiosi, in rappresentanza dei circa 150 membri delle tre Congregazioni da lui fondate («Figlie di Gesù Buon Pastore», «Sorelle del Redentore» e «Fratelli di San Giovanni Battista»). L’incontro è avvenuto ad alcune centinaia di metri dalla residenza attuale di Milingo".
12 LUGLIO 2006
Milingo ritorna alla convivenza con Maria Sung (senza che questo comporti una sua adesione al Movimento dell'Unificazione)
24 SETTEMBRE 2006
Milingo consacra a Washington quattro vescovi (incorrendo il successivo 26 settembre nella scomunica prontamente comminata dalla Santa Sede) di una sua nuova associazione di sacerdoti coniugati chiamata Married Priests Now, che si pone di fatto come un nuovo movimento religioso separato dalla Chiesa cattolica.
26 SETTEMBRE 2006
SCOMUNICA LATAE SENTENTIAE PER MILINGO
Dichiarazione della Sala Stampa della Santa Sede sulla presente situazione ecclesiale dell'Arcivescovo Emmanuel Milingo
La Santa Sede ha seguito con viva apprensione l’attività posta in essere recentemente da Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Emmanuel Milingo, Arcivescovo emerito di Lusaka, con una nuova Associazione di sacerdoti coniugati, seminando divisione e sconcerto fra i fedeli.
Esponenti a vario livello della Chiesa hanno invano cercato di contattare l’Arcivescovo Milingo, per dissuaderlo dal proseguire in azioni che provocano scandalo, soprattutto nei riguardi dei fedeli che hanno seguito il suo ministero pastorale a favore dei poveri e dei malati.
Tenuto conto della comprensione manifestata, anche di recente, dal Successore di Pietro verso questo anziano Pastore della Chiesa, la Santa Sede ha atteso con vigilante pazienza l’evolversi degli eventi, i quali, purtroppo, hanno condotto l’Arcivescovo Milingo a una condizione di irregolarità e di progressiva aperta rottura della comunione con la Chiesa, prima con l’attentato matrimonio e poi con l’ordinazione di quattro vescovi domenica 24 settembre a Washington D.C.
Per questo atto pubblico sia l’Arcivescovo Milingo che i quattro ordinati sono incorsi nella scomunica latae sententiae, prevista dal canone 1382 del Codice di Diritto Canonico. Inoltre la Chiesa non riconosce e non intende riconoscere nel futuro tali ordinazioni e tutte le ordinazioni da esse derivate, e ritiene che lo stato canonico dei quattro presunti vescovi sia quello in cui si trovavano prima dell’ordinazione.
La Sede Apostolica, sollecita come è dell’unità e della pace del gregge di Cristo, aveva sperato nell’azione fraterna di persone vicine all’Arcivescovo Milingo, per un suo ripensamento e per un suo ritorno alla piena comunione con il Papa. Purtroppo gli ultimi sviluppi hanno allontanato tali speranze.
In momenti di sofferenza ecclesiale come questo, si intensifichi la preghiera di tutta la comunità dei fedeli.
[01318-01.01]
1 GIUGNO 2008
Milingo ha celebrato la Messa in Zambia. Ha invitato i sacerdoti scomunicati dalla Chiesa Cattolica a unirsi a lui. Ha dichiarato ai giornalisti presenti alla messa interdenominazionale celebrata a Lusaka che i sacerdoti esclusi dalla Chiesa Cattolica dovrebbero riprendere il loro ministero e continuare a servire il Signore.
17 Dicembre 2009
La Santa Sede emana un comunicato nel quale Milingo viene ridotto alla stato laicale, in seguito alla sua decisione di procedere ad ulteriori ordinazioni episcopali.
Aprile 2011
Milingo e altri quattro vescovi della Restored Universal Apostolic Church of Christ hanno consacrato il sacerdote cattolico sposato kenyano Peter Njogu Kibutu come vescovo della nuova Chiesa per la regione del Monte Kenya, con notevole pubblicità internazionale.
Fonte: CESNUR
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MONS. MILINGO E LE DOMANDE SENZA RISPOSTA DEI SUOI FEDELI
Il matrimonio di Mons. Milingo, celebrato il 26 Maggio 2001 dal Rev. Moon, ha colto di sorpresa il mondo cattolico a causa dell' enorme popolarità del Vescovo Milingo, noto per il carisma delle guarigioni e per la sua attività di esorcista. I numerosissimi fedeli che hanno partecipato per anni alle S. Messe celebrate da Mons.Milingo si pongono, smarriti, una serie di domande alle quali non è facile dare una risposta nonostante il comunicato rilasciato da Mons. Milingo e le successive dichiarazioni ufficiali.
Il 28 Maggio 2001 il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Dr. Joaquìn Navarro Valls, ha rilasciato questa dichiarazione:
Ovviamente, la Santa Sede ha preso atto con vivo rammarico del gesto compiuto dall'Arcivescovo Mons. Emmanuel Milingo. Con la partecipazione al rito pubblico di matrimonio presso la setta di "Moon" egli si è posto di fatto fuori dalla Chiesa Cattolica e ha inferto una grave ferita alla comunione che i Vescovi in primo luogo devono manifestare con la Chiesa. Egli perciò non potrà essere considerato come Vescovo della Chiesa Cattolica ed i fedeli sono invitati a trarre le dovute conseguenze del suo comportamento e delle sue azioni, che costituiscono il presupposto per le previste sanzioni canoniche, che prossimamente gli saranno comunicate e poi rese pubbliche. |
Il 29 Maggio 2001 la Conferenza Episcopale dello Zambia ha emanato una Dichiarazione Ufficiale sulla defezione dell'ex Arcivescovo Milingo dalla Chiesa Cattolica alla quale Mons. Milingo ha risposto sul suo Sito Web (per la Traduzione in italiano vedi qui).
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