Criteri per orientarsi nel mondo delle nuove spiritualità.
di Raffaella Di Marzio
Relazione presentata al Convegno "Sette, Religioni e Spiritualità" indetto dallo Snadir - Novembre 2002.
Pubblicata in Sette Religioni spiritualità, Atti del Convegno Nazionale a cura del Centro Studi dello Snadir, Adierre Editrice, Modica (Rg), 2005, p.85-105.
Prima Parte
1. Il fenomeno e le Istituzioni
1.1. L’Europa
Il proliferare di Nuovi Movimenti Religiosi in Europa ha spinto le autorità competenti a pronunciarsi in modo ufficiale sul fenomeno e sulle modalità con le quali affrontarlo. Nel Giugno del 1999 il Consiglio d' Europa con la Raccomandazione 1412 ha preso posizione a proposito del problema della libertà religiosa e dell'attività di alcuni gruppi settari che nell'immediato passato avevano dato vita a episodi gravissimi di suicidi-omicidi collettivi in Europa e in America.
In particolare il Comitato Cultura ed Educazione del Consiglio d' Europa si faceva carico di questa preoccupazione quando parlava delle " ... misure che possono essere prese in campo educativo e culturale per prevenire non solo la contravvenzione al diritto di libertà religiosa ma anche il cattivo uso che certe sette fanno del Diritto, portando ad interferenze con l'equilibrio e l'indipendenza degli individui e conseguentemente con le loro relazioni libere e creative con famiglia, lavoro e società. È precisamente a causa di ciò che dobbiamo proteggere la piena libertà intellettuale e morale, ed anche perché consideriamo l'appartenenza ad un gruppo religioso un arricchimento spirituale e una opportunità di realizzazione e creatività personale, che dobbiamo combattere ogni forma di assorbimento in comunità che comportano alienazione, lavaggio del cervello, annientamento della personalità o asservimento personale, anche nel contesto del misticismo religioso o della fede trascendentale".
Il Comitato proseguiva chiamando in causa direttamente le Istituzioni scolastiche che dovrebbero diffondere una informazione sui gruppi religiosi come " ...parte integrante del curriculum scolastico generale degli adolescenti, e non dovrebbe essere responsabilità esclusiva di corpi indipendenti. A scuola, quando si parla con bambini o ragazzi di etica e diritti personali e sociali in riferimento alla libertà religiosa, gli insegnanti dovrebbero sollevare l'argomento sette".
Al n. 10 della Raccomandazione 1412 (1999) del Consiglio d'Europa venivano anche indicate alcune linee d'azione per i governi degli Stati membri. Tra queste ce ne sono tre che riguardano in modo particolare il mondo dell’istruzione:
I. dove necessario, l'istituzione o il sostegno di centri indipendenti nazionali o regionali di informazione su gruppi di natura religiosa, esoterica o spirituale;
II. l'inclusione di informazioni sulla storia di scuole di pensiero importanti e sulla religione nei curriculum scolastici generali;
IV. garantire il fatto che le leggi sull'obbligo scolastico per i bambini siano applicate rigorosamente e che le autorità preposte intervengano in caso di non ottemperanza
1.2. L’ Italia
Per quanto riguarda l’Italia, l’anno1984 segna l'inizio di un modo diverso di porsi, da parte dello Stato, di fronte alle religioni diverse da quella cattolica. In quell’anno, infatti, veniva firmata la Revisione del Concordato tra Stato e Chiesa Cattolica in base alla quale, tra le altre cose, la religione cattolica cessava di essere “religione di Stato”. Da quel momento si è inoltre accelerato il processo di riconoscimento delle confessioni diverse da quella cattolica, con la ratifica delle prime intese con le religioni minoritarie. Oggi alcune di queste possono ricevere l'otto per mille delle tasse pagate dai cittadini allo Stato.
In ambito legislativo il Consiglio dei Ministri ha approvato anche un disegno di legge recante “Norme sulla libertà religiosa e abrogazione della legislazione dei culti ammessi” nella quale l’articolo 12 (Insegnamento nelle scuole) afferma:
1. Nelle scuole pubbliche di ogni ordine e grado l'insegnamento è impartito nel rispetto della libertà di coscienza e della pari dignità senza distinzione di religione.
2. Su richiesta degli alunni o dei loro genitori le istituzioni scolastiche possono organizzare, nell'ambito delle attività didattiche integrative determinate dalle stesse istituzioni nell'esercizio della propria autonomia, e previste dall'ordinamento scolastico vigente, libere attività complementari relative al fenomeno religioso e alle sue implicazioni, senza oneri aggiuntivi a carico delle amministrazioni interessate.
Seguendo le indicazioni di questo Disegno di legge il primo marzo 2002, Il Ministero dell'Istruzione ha emanato un Comunicato Stampa nel quale si decreta che nelle scuole si potrà insegnare storia e cultura delle religioni. La possibilità di realizzare questi corsi di Storia delle Religioni è legata alla richiesta di famiglie, alunni o docenti e alla possibilità di svolgimento fuori dall’orario mattiniero, senza oneri per l’Istituzione. Queste attività rispondono alla necessità di conoscenza di un fenomeno sempre più presente nella società italiana multiculturale e multireligiosa.
La presenza di nuove forme di aggregazioni religiose ha dato adito anche a controversie, indagini del Ministero degli Interni, interrogazioni parlamentari spesso riportate dagli organi di stampa. E’ il caso qui di osservare come l’informazione diffusa dai mass media a proposito delle minoranze religiose e dei loro rapporti con il resto della società solo quando queste ultime sono protagoniste di vicende dove il fanatismo e il fondamentalismo rivestono una importanza determinante. L’informazione sul fenomeno risulta perciò sensazionalistica, approssimativa e superficiale, e in questo modo non rende un servizio alla società poiché non è costante, equilibrata e finalizzata alla prevenzione.
La complessità del fenomeno richiede contributi informativi diversi che non di rado si pongono su posizioni divergenti. L“indagine conoscitiva sulle tematiche inerenti la libertà religiosa” attualmente in corso in Parlamento, durante la quale si svolgono le audizioni a cura della Prima Commissione permanente (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni), è la testimonianza evidente della complessità e delicatezza di questa materia.
Anche la Chiesa cattolica da diversi anni ha incaricato alcuni dicasteri di studiare il fenomeno e ha emanato alcuni documenti ufficiali . Le singole Conferenze Episcopali Regionali hanno a loro volta pubblicato Note Pastorali, Lettere, Esortazioni ecc. su questi temi a seconda dei gruppi o tendenze spirituali più presenti nel territorio.
Questa breve introduzione può essere utile per sensibilizzare chiunque, anche i non esperi nel settore e, in particolare, il docente di Religione Cattolica, a informarsi ulteriormente su un fenomeno che coinvolge anche il mondo dell’educazione. Il vuoto culturale in proposito, infatti, va colmato: lo richiedono le Istituzioni, tutti coloro che sono coinvolti nella scuola, primi fra tutti gli alunni e le loro famiglie e la Chiesa cattolica. Si tratta di un ampio settore di aggiornamento fino a ora limitato a pochi soggetti, spesso affidato a centri o persone poco qualificate e che richiederebbe, al contrario, ricercatori seri e formatori qualificati. Nel territorio nazionale sono nati qua e là centri studi dedicati alle religioni, tra i quali non possiamo non menzionare il CESNUR (Centro Studi sulle Nuove Religioni), già presente dal 1988, l’ Osservatorio per le Libertà Religiose, Centri Studi affiliati ad alcune Università. Nel mondo cattolico esistono centri diocesani istituiti da alcuni Vescovi nei quali operano volontari. Nell’anno accademico 2001-2002 è stato istituito il primo Corso di Laurea in Scienze Storico-Religiose, presso l’Università La Sapienza di Roma .
Questo Convegno Nazionale vuole essere un contributo culturale rivolto a tutti, e in modo particolare ai docenti di religione. La speranza è che sia anche l' inizio di un cammino che il Centro Studi dello Snadir (Sindacato Nazionale degli Insegnanti di Religione) ha dato l'opportunità di intraprendere per colmare un vuoto culturale grave per il quale non sono sufficienti iniziative sporadiche, ma necessitano interventi mirati, approfonditi e ripetuti nel tempo.
2. Le realtà più presenti nella scuola
L’Italia è un Paese in cui la religione cattolica è maggioritaria, ma già dai primi del novecento hanno fatto il loro ingresso gruppi diversi da quello cattolico. Dopo la seconda guerra mondiale il numero e la frammentazione dei gruppi ha subito un certo incremento, fino alla situazione attuale che è stata fotografata dal CESNUR e che vede la presenza in Italia di almeno 616 religioni.
L'immigrazione ha dato un ulteriore impulso al fenomeno, in modo particolare alla diffusione di diversi gruppi e denominazioni islamiche, indù, religioni tradizionali africane ecc.
Nella scuola la presenza crescente di bambini e ragazzi immigrati portatori di altre religioni e tradizioni culturali, insieme a quella di studenti italiani affiliati a religioni o culti diversi dalla religione cattolica, richiede agli insegnanti, e, in particolare, agli insegnanti di religione cattolica la conoscenza sia delle dottrine di questi nuovi culti che delle problematiche connesse alla loro diffusione.
Le presenze religiose diverse da quella cattolica si diversificano per numero e tipologia a seconda della località e della maggiore o minore incidenza di questi gruppi sul territorio. Si può comunque notare come ci siano movimenti religiosi e tendenze spirituali più riconoscibili e diffusi rispetto ad altri. Sono da ricordare tra questi in primo luogo i Testimoni di Geova, le chiese appartenenti al filone del protestantesimo pentecostale, la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni o Mormoni, gruppi di derivazione buddista come la Soka Gakkai.
Tra i giovani sono molto diffuse anche alcune forme di spiritualità e credenze non riconducibili a religioni e denominazioni precise, legate alla cosiddetta "galassia new age", a forme di spiritualità orientale (reiki, reincarnazione, spiritismo), a gruppi cattolici di frangia . Più raramente si manifestano credenze di tipo ufologico e influenze culturali di tipo satanista veicolate anche dalla diffusione di un certo tipo di musica rock .
Negli ultimi anni la presenza di minoranze religiose nella scuola è stata formalizzata grazie alla progettazione di tavoli interreligiosi promossi dall’Assessorato alle Politiche Educative e Formative del Comune di Roma. Queste iniziative prevedono che insegnanti e alunni partecipino ad un programma di incontri con le diverse culture religiose. Gli incontri, durante i quali possono intervenire rappresentanti delle diverse confessioni, si sono svolti anche in orario scolastico e alcune schede informative sono state raccolte in un Quaderno nel quale è pubblicato il Protocollo d’Intesa per l’Istituzione del Tavolo Interreligioso tra il Comune di Roma, la Comunità ebraica, il coordinamento delle Chiese valdesi, Metodiste, Battiste, Luterana, Salutista, il Centro Islamico Culturale d’Italia, la Fondazione Maitreya dell’Unione Buddista italiana, il Centro Studi Indiani e Interreligiosi in Roma .
3. Il ruolo dell'Insegnante di Religione
L' insegnante di religione, coerentemente al suo compito educativo, non può non farsi carico delle esigenze che nascono dal contesto in cui opera e in primo luogo dagli alunni. Informare per educare e fornire i criteri di discernimento necessari significa completare e consolidare la conoscenza sia delle religioni maggioritarie che delle altre forme di religiosità. Ciò è tanto più necessario nel contesto culturale odierno in cui atteggiamenti sincretisti e relativisti rischiano di svilire l'originalità delle diverse forme spirituali.
L'Insegnante di Religione, se adeguatamente formato e informato, può svolgere il compito educativo - culturale che gli è proprio in diversi ambiti e praticando alcune competenze specifiche.
3.1.Saper informare
L’informazione è cruciale prima di tutto per prevenire l’affiliazione a gruppi settari controversi. Accade spesso, infatti, che il potenziale adepto si affili senza sapere esattamente a quale tipo di gruppo sta aderendo. Certi gruppi religiosi poco rispettosi delle persone nascondono, infatti, ai nuovi arrivati aspetti controversi e discutibili della loro organizzazione, informazioni che sono invece indispensabili per fare una scelta veramente libera.
L’informazione è importante anche quando non si ha a che fare con gruppi controversi. In questo casi è necessario che l’insegnante di religione sia in grado di chiarificare sia le differenze che i punti di contatto tra le diverse realtà culturali e religiose presenti nel nostro Paese e con le quali i giovani vengono a contatto. Compito educativo fondamentale dell’insegnante è infatti quello di aiutare i giovani a fare scelte consapevoli e mature senza cedere a facili entusiasmi, spesso legati alla “novità” di una offerta spirituale che sembra più “liberante”. Dare ai giovani un’ educazione e informazione religiosa completa e approfondita sia sulla religione di appartenenza che sulle altre forme di religiosità significa rispondere a questa sfida con le armi giuste, quelle della conoscenza e della riflessione.
Compito dell’insegnante di religione è anche quello di fare chiarezza di fronte alla diffusa mentalità relativista e sincretista che sminuisce o annulla tutte quelle differenze e peculiarità che sono la ricchezza di ogni forma di spiritualità. Questa mentalità tende a mettere tutte le forme religiose sullo stesso piano, relativizzandone il valore, da una parte, e confondendo dottrine completamente diverse, dall’altra. Ciò avviene anche quando dottrine e prassi sono inconciliabili con la dottrina cattolica. Queste tendenze culturali sono strettamente connesse alla prassi in uso in molti gruppi all’interno dei quali si rassicurano i nuovi adepti sul fatto che le nuove dottrine non richiedono l’abbandono della religione di appartenenza. Quando questo processo ha successo, anche grazie all’ignoranza religiosa di molti cattolici, si verifica il fenomeno della “doppia appartenenza”: le persone rimangono cattoliche ma credono e praticano al di fuori della ortodossia.
3.2. Saper riconoscere
Il docente di Religione deve essere in grado di identificare le diverse strategie di proselitismo messe in atto nel mondo della scuola dai nuovi movimenti religiosi e le problematiche generate (in seguito all'immigrazione) dall'inserimento di alunni portatori di esperienze religiose profondamente diverse da quella cattolica
Il proselitismo dei Nuovi Movimenti Religiosi si rivolge ai giovani nei luoghi in cui questi ultimi passano una buona parte del loro tempo. Anche la scuola diventa un terreno fertile per contattare i giovani e invitarli a partecipare a qualche incontro. La presenza di queste realtà si manifesta anche nei pressi delle scuole o al loro interno. Tra i movimenti più attivi ci sono i Gedeoni che distribuiscono gratuitamente a tutti i ragazzi all’uscita o all’entrata della scuola una copia del Nuovo Testamento, e i Mormoni, che distribuiscono nei pressi delle scuole volantini nei quali offrono corsi gratuiti di lingua inglese nelle loro sedi. Il fatto è che, in alcuni casi è accaduto che i giovani che hanno aderito all’invito, dopo un certo tempo, si sono accorti di essere entrati all’interno di un gruppo religioso di cui ignoravano l’esistenza e lo studio della lingua comprendeva anche lo studio dei testi sacri del movimento.
In altri casi, come per esempio nel proselitismo attuato dai Testimoni di Geova, oltre alla distribuzione di letteratura del movimento, sono gli stessi alunni Testimoni di Geova che “mettono in crisi” i loro compagni facendo quesiti sulla Bibbia o sulla autorità della gerarchia all’interno della Chiesa cattolica. Qualcosa di simile (anche se con i necessari distinguo) avviene quando ci sono ragazzi appartenenti a Chiese Evangeliche Pentecostali, il cui entusiasmo non passa inosservato presso i compagni che vengono così stimolati a recarsi presso le chiese evangeliche di riferimento per partecipare ai momenti di preghiera e alle assemblee.
Tra le tecniche di proselitismo "nascosto" utilizzate da altri gruppi c’è quella di introdursi nella scuola come associazioni di consulenza psicopedagogica impegnate nell’assistenza ai ragazzi con difficoltà di apprendimento. Poiché molte scuole hanno a loro disposizione fondi da utilizzare a questo scopo, è possibile che persone non qualificate possano presentarsi in modo talmente rassicurante da entrare nella scuola attraverso attività mattutine o pomeridiane che, inizialmente, non presentano alcun problema. La consulenza iniziata nella scuola potrebbe continuare presso il "centro di consulenza" esterno e privato nel quale il giovane verrebbe seguito regolarmente da "psicologi". Nella realtà è accaduto che il "centro" in questione si sia rivelato, poi, un gruppo "psicospiritualista" che non aveva nulla a che vedere con la psicologia e che si era servito della scuola (una struttura pubblica ritenuta affidabile dai genitori) per catturare i giovani all’insaputa di tutti.
Come si fa a distinguere questi centri da altri competenti ed autorizzati? Non basta il timbro di autorizzazione di qualche ufficio del Comune di appartenenza. E' necessario informarsi presso chi ha rilasciato l’autorizzazione del Comune, accertarsi che il centro abbia una sede legale e pubblica, che sia autorizzato, che abbia personale qualificato e che sappia fornire chiarificazioni sulle metodologie psicologiche e gli orientamenti teorici sui quali si fonda. Se la risposta a tutte queste domande è generica, se il responsabile si limita a dire "abbiamo orientamenti eclettici" oppure "accettiamo qualsiasi contributo" è consigliabile indagare più a fondo.
Un’altra tecnica di proselitismo nascosto è quella che viene attuata nelle scuole e nelle parrocchie da gruppi religiosi che, al momento dell’invito non dicono che le pratiche in questione sono tipiche di una "religione", o di una organizzazione religiosa. Viene solo proposta un’esperienza utile per accrescere la "concentrazione" e ottenere "benefici" di vario genere. Inoltre il giovane viene sempre rassicurato del fatto che l’esperienza proposta non obbliga a nessun impegno, tantomeno a quello di rinunciare alla propria religione. Molte volte, però è accaduto che, quando il processo si completa, le possibili soluzioni sono l’abbandono della religione di origine e la cosiddetta “doppia appartenenza”, un fenomeno estremamente dannoso e pericoloso per l’intera comunità ecclesiale.
Nei luoghi di ritrovo dei giovani, nelle scuole e nelle parrocchie i giovani sono anche invitati a praticare una forma di "autoguarigione" oppure forme varie di medicine "alternative" (profumi, colori, cristalli, fiori, ecc.) tipiche del mondo New Age. Queste pratiche vengono proposte con l’intento di ottenere la guarigione e il benessere psicofisico. In un momento come quello che attraversano i giovani tra i 14 e i 18 anni di età, in cui l’aspetto fisico e la salute rivestono un’importanza vitale per la propria identità personale, queste pratiche assumono un fascino particolare perché sembrano risolvere tutti i problemi. Una volta iniziata l’esperienza i giovani vengono coinvolti in pratiche di tipo spirituale assolutamente inconciliabili con la fede cristiana.
Un’altra forma di proselitismo viene attuato nel momento in cui i giovani si diplomano e cercano un posto di lavoro attraverso annunci pubblicitari su corsi di orientamento lavorativo o di formazione manageriale. Questi corsi potrebbero nascondere altre finalità e rivelarsi, in realtà, gruppi riconducibili al filone dei movimenti del potenziale umano. In questi corsi il giovane non viene sollecitato a fare pratiche o ad accettare dottrine religiose, ma, durante il corso, egli viene indotto a iniziare un cammino di autocritica, focalizzato in particolare sui valori religiosi e umani fino ad allora accettati. L’idea è che, liberandosi dalle "catene" della religione di appartenenza, la persona potrebbe recuperare e sviluppare le sue potenzialità represse. In questo modo la religione di appartenenza viene prima ignorata, poi velatamente criticata e, infine, identificata come la principale responsabile dei malesseri e degli insuccessi del giovane.
Ad aumentare, se possibile, la confusione è il fatto che talvolta questi corsi e incontri avvengono all’interno delle parrocchie, nei conventi e nei monasteri. I cattolici che vi partecipano sono convinti di partecipare a iniziative compatibili con la loro fede e quindi sono più "esposti" a eventuali “inganni”.
3.3. Saper affrontare il pluralismo religioso
Il docente di religione deve saper affrontare il pluralismo culturale e religioso nello spirito di tolleranza e rispetto per i "semi di verità" presenti nelle altre tradizioni religiose secondo le indicazioni del Concilio Vaticano II :
“La Chiesa cattolica nulla rigetta di quanto è vero e santo in queste religioni. Essa considera con sincero rispetto quei modi di agire e di vivere, quei precetti e quelle dottrine che, quantunque in molti punti differiscano da quanto essa stessa crede e propone, tuttavia non raramente riflettono un raggio di quella verità che illumina tutti gli uomini.
Tuttavia essa annuncia, ed è tenuta ad annunciare, il Cristo che è « via, verità e vita » (Gv 14,6), in cui gli uomini devono trovare la pienezza della vita religiosa e in cui Dio ha riconciliato con se stesso tutte le cose. Essa perciò esorta i suoi figli affinché, con prudenza e carità, per mezzo del dialogo e della collaborazione con i seguaci delle altre religioni, sempre rendendo testimonianza alla fede e alla vita cristiana, riconoscano, conservino e facciano progredire i valori spirituali, morali e socio-culturali che si trovano in essi” .
Di fronte alle nuove realtà spirituali l’atteggiamento dell’insegnante di religione deve essere di dialogo, e di rispetto, ma anche di fedeltà alla verità che per i cristiani è Cristo via verità e vita. Questo atteggiamento non sempre è ricambiato poiché ci sono sette e i nuovi movimenti religiosi che normalmente non accettano il dialogo. In ogni caso l’insegnante di religione deve distinguersi nell’ambiente in cui svolge la sua funzione educativa per l’impegno a costruire una pacifica e costruttiva convivenza civile. Insieme dunque all’esercizio dell'amore verso le persone e del rispetto per le loro opinioni, è necessaria anche la capacità di discernimento e il coraggio di rendere ragione della propria fede. Questo atteggiamento è l’unico possibile anche se si tiene conto del fatto che il cosiddetto “spirito settario” e la chiusura al dialogo possono verificarsi anche in gruppi di fedeli appartenenti a chiese o a comunità ecclesiali.
3.4. Saper orientare
Il docente di religione che vive nel mondo della scuola svolge il suo compito all’interno di una importante agenzia di socializzazione. Egli non può prescindere dal contesto sociale in cui i giovani vivono e ignorarne le ripercussioni sulla formazione della personalità. Il compito educativo-formativo comporta anche la necessità di dare risposte a chiunque richieda aiuto o consulenza in relazione a conflitti sociali e familiari fornendo possibili soluzioni che tendano alla attenuazione dei conflitti e alla "pacificazione", nel rispetto della libertà di coscienza del singolo e dei diritti-doveri della società e della famiglia.
Spesso accade che in seguito alle affiliazioni a questi gruppi o alla loro presenza sul territorio si manifestino disagi e conflitti di varia natura e intensità che vanno dalla opposizione alla costruzione di un edificio di culto alla controversia giuridica per l’affidamento di un minore. Anche in questi casi potrebbe essere richiesta all’insegnante di religione una chiarificazione o un parere, non solo per soddisfare curiosità, ma anche per cercare di comprendere alcune “stranezze” tipiche, per esempio, dei nuovi culti di sapore orientale tanto di moda oggi, specialmente tra i giovani.
Altre problematiche, questa volta più delicate, riguardano le relazioni sociali all'interno della famiglia. E' questo il caso che si verifica quando all'interno di un nucleo familiare uno dei membri decide di affiliarsi a un Nuovo Movimento Religioso o di seguire pratiche di tipo spirituale diverse da quelle accettate in precedenza da tutti i familiari.
La religiosità tipica della adolescenza ha caratteristiche molto particolari. In questo periodo della vita l’atteggiamento più comune è la contestazione e il rifiuto nei riguardi dell’intero universo di significati e relazioni nel quale il bambino era stato educato. Questo atteggiamento di rifiuto riguarda, naturalmente, anche l’educazione religiosa ricevuta. La funzione educativa dei genitori durante l’adolescenza è molto importante e costituisce una vera e propria sfida, poiché i genitori devono essere in grado di rispondere alle contestazioni e alle critiche non solo con competenza, sincerità ed equilibrio, ma anche e soprattutto con la testimonianza. L’adolescente e il giovane, infatti, non accettano più ordini, minacce e proclamazioni di principi: pretendono di vedere gli ideali espressi a parole trasformati in valori vissuti quotidianamente.
Non sempre i genitori, impegnati in questo compito educativo difficile e pieno di incognite, riescono a trovare la strada migliore per non perdere il contatto con i propri figli. E’ così che l’incomprensione, nel tempo, scava un solco profondo tra l’educazione religiosa ricevuta da bambini e quella proposta da altri. Nella società pluralistica in cui viviamo le proposte di nuove spiritualità sono talmente variegate e allettanti che è facile, per i nostri giovani, entrare in qualche gruppo pseudoreligioso nella speranza di trovare quelle risposte che la religione di appartenenza sembra non essere in grado di dare. In questa situazione il compito dell’Insegnante di Religione è quello di orientare fornendo indicazioni che mirino alla riduzione dei conflitti evitando radicalizzazioni e scontri all’interno del nucleo familiare.
In particolare sarebbe opportuno consigliare le famiglie interessate a reperire informazioni attendibili sul movimento religioso al quale il membro della famiglia si è affiliato o desidera affiliarsi. La contrarietà della famiglia alla scelta di uno dei suoi membri non dovrebbe significare condanna senza appello di quest’ultimo o demonizzazione del movimento in questione. La crisi causata da questa particolare contingenza può essere vissuta in modo costruttivo per rivedere i rapporti familiari e prendere coscienza di problemi di rapporto che preesistevano ma non erano mai stati affrontati apertamente. Un simile orientamento di pensiero e di giudizio sarebbe libero da quei pregiudizi che impediscono una disamina serena e obiettiva della situazione. E’ molto importante, perciò, non assumere atteggiamenti violenti e intolleranti verso il membro della famiglia coinvolto, non impedire la frequentazione del gruppo con ricatti o minacce che potrebbero ottenere l’effetto opposto a quello sperato e, in sostanza, non cessare mai di dialogare e di ascoltare.
Questo atteggiamento dialogico e tollerante verso le scelte altrui non deve mai far dimenticare il fenomeno che si verifica all’interno di alcuni gruppi religiosi nei quali leaders senza scrupoli usano del loro potere “spirituale” per condizionare fortemente i membri affiliati, causando talvolta anche separazioni familiari, abbandono della famiglia da parte di figli in giovane età, disastri economici, danni psicologici anche seri in persone particolarmente predisposte e sensibili.
Il mondo della scuola è il mondo delle famiglie e dell’educazione e come tale è coinvolto in queste dinamiche. L’insegnante di religione potrebbe essere chiamato a dare un contributo non solo culturale ed educativo, ma anche umano e cristiano. Questo contributo può essere competente e significativo solo se è fondato su uno studio serio e approfondito nel quadro della formazione permanente, che significa capacità di discernimento e aggiornamento continuo.
4. Riflessioni conclusive
E' difficile tracciare sinteticamente le linee guida essenziali per chi, come l’ insegnante di religione, deve realizzare la meglio il suo compito educativo-formativo. Alcune linee d'azione sulle quali riflettere e lavorare tenendo conto dei diversi contesti e delle diverse sensibilità educative sono:
1) CONOSCERE la realtà variegata dei Nuovi Movimenti Religiosi e delle nuove forme di spiritualità attraverso lo studio specifico e l'autoaggiornamento
2) RICONOSCERE i segni della presenza di queste nuove forme di spiritualità nel mondo della scuola. I segni possono manifestarsi in diversi modi e generalmente si identificano in due modalità:
- nella credenza = adesione a forme di magia, esoterismo, New Age caratterizzate dalla tendenza al sincretismo
- nella appartenenza = adesione a un Movimento Religioso Alternativo
3) AGIRE per informare, educare, orientare, assistere nello spirito di tolleranza e pluralismo religioso proprio della Istituzione scolastica senza cedere a derive sincretiche o relativistiche che mortificano l'originalità delle diverse esperienze religiose.
Durante il Convegno Sette, Religioni Spiritualità è emersa con chiarezza la capacità propositiva e la forte motivazione degli insegnanti di Religione, professionisti della scuola animati dal desiderio di promuovere nei giovani una formazione culturale sempre più rispondente ai "segni dei tempi", anche se questo significa rimettersi in discussione e impegnarsi in un autoaggiornamento permanente.
5. Linee guida per una programmazione
Il tema delle nuove spiritualità e dei Nuovi Movimenti Religiosi è già contemplata all'interno dei nuovi programmi. In particolare: nei programmi della Scuola Elementare e Media nel Primo Nucleo Tematico intitolato "I grandi perché della vita aprono alla scoperta di Dio che per i cristiani è il Dio rivelato in Cristo" e nella Scuola Secondaria Superiore la prima Area Tematica intitolata "Il mistero della vita: le domande di senso, la domanda religiosa, le religioni" con alcune matrici progettuali particolarmente dedicate a questi temi, tra cui quella opzionale intitolata " Magia, superstizione, movimenti religiosi alternativi e nuove forme di religiosità"(SS1c8)
MATRICE PROGETTUALE SS 1c8
Magia, superstizione, movimenti religiosi alternativi e nuove forme di religiosità
Premessa
Questa è una proposta di programmazioni pensata in riferimento alla scuola media superiore. Si tratta di un canovaccio sul quale lavorare per adattarlo ai diversi contesti. Tra gli obiettivi e contenuti proposti il docente sceglierà quelli che rispondono meglio alla struttura della sua programmazione e alle esigenze degli alunni.
Nei Nuovi Programmi ci sono alcune matrici progettuali a cui si può fare riferimento, per tutti i gradi di scuola.
Questa proposta di programmazione, pensata per studenti di scuola media superiore, fa riferimento in modo particolare a questa matrice:
SS 1c8 - Magia, superstizione, movimenti religiosi alternativi e nuove forme di religiosità
La vita e le sue domande.
Anche in paesi nei quali c’è un’antica e radicata tradizione cristiana, oggi assistiamo ad una significativa proliferazione di magia, superstizione, movimenti religiosi alternativi, nuove forme di religiosità. Come mai? Qual è la posizione della Chiesa nei loro confronti?
Riferimenti ad altri ambiti e discipline.
Una contenuta descrizione del fenomeno, non di rado sincretistico, limitata alle presenze più significative nel territorio, o sui mezzi di comunicazione di massa, porta a comprendere come nella proliferazione di comportamenti magici, superstiziosi e di movimenti religiosi alternativi si esprima una domanda di salvezza, che si presenta con alcune caratteristiche:
- Ricerca di unità personale, armonia, e di identità da parte di persone che si sentono frammentate e disperse in una società che ha perso i valori fondamentali della coesione sociale senza sostituirli con altri.
- Ricerca di risposte semplici e immediate a situazioni esistenziali avvertite come sempre più complicate.
- Ricerca di una guida, quando sono venute meno quella naturali (la figura del padre e di educatori autorevoli in genere).
- Ricerca di appartenenza e senso di comunità, dove le strutture sociali primarie sono andate in crisi (famiglia, gruppi,…) e l’individuo si sente solo e isolato. A volte anche attraverso movimenti musicali, particolarmente capaci di favorire l’identità personale e l’appartenenza.
- Ricerca di trascendenza e di spiritualità, in una società che offre sempre più solo risposte a bisogni materiali.
- Ricerca di una possibile salvezza legata alle paure di fine millennio (Nostradamus, New Age, Testimoni di Geova, movimenti musicali trasgressivi).
Contenuti specifici.
Di fronte a questi fenomeni la Chiesa continua ad annunciare Cristo come unico salvatore di ogni uomo e del mondo. Fedele alla sua tradizione, rifiuta ogni sorta di sincretismo, idolatria, magia, sortilegi, incantesimi, ecc. (Cfr. ad es. Lv 19,31; 20,6-7; Dt 6,13-14; Sap 13-15; Lc 4,5-8; Atti 8,18-23; Gal 5,20). Nello stesso tempo però non cessa di interrogarsi sul proprio modo di annunciare il Vangelo e sui motivi per cui esso non venga compreso come “buona notizia” portatrice di salvezza da parte di chi si apre ad altre esperienze magiche o religiose. Nella Nota pastorale della CEI, Di fronte ai movimenti religiosi e alle sette, 30.05.1993, la Chiesa italiana si da’ alcune linee di azioni considerate utili per rispondere alla domanda religiosa degli uomini e delle donne del nostro tempo. Tra esse, in particolare: - rinnovare la qualità umana della vita cristiana, per renderla sempre più accogliente e fraterna; - migliorare la celebrazione liturgica e qualificare la proposta spirituale, così che sia più facile la conoscenza di Cristo salvatore; - migliorare l’evangelizzazione e la formazione, così da far comprendere meglio la ricchezza della fede cristiana e la debolezza o parzialità di certe esperienze religiose deboli, quando non, in certi casi, alienanti; - curare gli aspetti della inculturazione della fede, ponendo in dialogo sempre più fecondo il Vangelo e i suoi valori con le sfide della modernità.
Sintesi fondamentale.
La diffusione dei fenomeni considerati manifesta l’insopprimibile ricerca umana di Dio e della sua salvezza, presente anche in chi vive oggi in contesti secolarizzati, e viene provocato da forme di realizzazione immanenti. Di fronte alla loro proliferazione la Chiesa non cessa di annunciare Gesù Cristo come unico redentore e riflette, per capire come migliorare il suo annuncio e la sua testimonianza del vangelo.
5.1. Prerequisiti
Questa programmazione presuppone che l’alunno abbia precedentemente acquisito conoscenze di base su questi argomenti:
1) Il problema religioso e l’origine della Religione
2) I Politeismi
3) Il monoteismo: Ebraismo, Cristianesimo, Islam con riferimenti al contesto storico-culturale-geografico. Studio comparato di simboli e libri sacri, capisaldi dottrinali, prassi, culto.
4) Il Buddismo.
5) Le Chiese Cristiane: Ortodossi, Protestanti e Cattolici
6) Ecumenismo e Dialogo Interreligioso
In particolare gli alunni devono:
- aver acquisito gli elementi fondanti della fenomenologia religiosa fin dalle sue origini
- saper esprimere le caratteristiche distintive e comuni alle tre religioni monoteiste e al Buddismo
- saper evidenziare le linee di continuità tra ebraismo e cristianesimo e la novità di quest’ultimo nel contesto storico culturale del giudaismo.
- saper argomentare sulle ragioni storiche, culturali e religiose della separazione delle Chiese Cristiane
5.2. Le tappe della programmazione
5.2.1. Introduzione
A) L’argomento si può collocare dopo la trattazione delle grandi religioni monoteiste (all'interno del cristianesimo sarebbero evidenziate le diverse confessioni) e del buddismo nelle linee generali e con opportuni confronti.
B) Successivamente sarebbe opportuna una introduzione generale e terminologica su Sette e Nuove Religioni e forme varie di Spiritualità (contesto culturale tra relativismo e sincretismo, cause della affiliazione, problemi di ordine psicosociologico inerenti il fenomeno).
C) Solo dopo queste necessarie premesse si possono selezionare alcune realtà religioso-spirituali presenti nel territorio di appartenenza esaminandone dottrine e prassi, nonchè la posizione della Chiesa cattolica caso per caso
5.2.2. Finalità educative
1) Acquisire la capacità critica necessaria per affrontare il dibattito culturale su temi riguardanti il pluralismo religioso, il dialogo interculturale, le diverse forme di ateismo, sincretismo e relativismo contemporaneo
2) Educare al rispetto e alla tolleranza verso le credenze religiose e le forme di spiritualità diverse dalle proprie
3) Conseguire la formazione culturale di base necessaria per argomentare sugli aspetti comuni e distintivi alle diverse religioni, Nuovi Movimenti Religiosi e spiritualità contemporanee
5.2.3 Obiettivi
1) Aiutare gli alunni a fare una analisi critica del fenomeno del relativismo e sincretismo contemporanei unitamente alla comprensione delle cause del proliferare di nuovi movimenti religiosi.
2) Fornire agli alunni le informazioni di base per poter esaminare, a grandi linee, le caratteristiche di alcuni movimenti religiosi alternativi di recente formazione.
3) Aiutare gli alunni a distinguere e analizzare criticamente i fenomeni definiti genericamente “paranormali” non esclusi quelli appartenenti al campo della magia e della superstizione.
4) Fornire agli alunni le competenze necessarie per confrontare tra loro (evidenziando somiglianze e differenze) diverse religioni e/o NMR facendo riferimento a un tema generale (per esempio: la morte, la creazione, l'anima, il male ecc).
5) Indicare i Documenti più importanti per comprendere la posizione del Magistero riguardo alla diffusione dei NMR e delle nuove Spiritualità
- Alcune Conoscenze, Competenze e Capacità
In relazione agli obiettivi generali precedentemente elencati si possono ipotizzare alcune conoscenze, competenze e capacità che gli alunni dovrebbero conseguire al termine del percorso didattico prescelto dall'insegnante:
- Analizzare nella società moderna le cause della formazione di movimenti religiosi alternativi alle religioni istituzionali.
- Individuare alcune conseguenze sul piano sociale e psicologico dell'affiliazione e della disaffiliazione ad un NMR
- Elencare le caratteristiche distintive di alcuni nuovi movimenti religiosi: storia, dottrina, prassi e controversie.
- Specificare l’idea che diversi NMR hanno della morte (o del male, dell'anima, della creazione, dell'aldilà ecc.) evidenziando elementi comuni e aspetti distintivi.
- Esaminare le tendenze spirituali New Age e le problematiche ad esse connesse
- Argomentare sulla connessione e interdipendenza tra fede e guarigione, benessere fisico e benessere spirituale
- Leggere in modo critico le informazioni diffuse su Internet distinguendo le diverse fonti
- Saper esprimere la posizione del Magistero cattolico sui NMR e le nuove forme di spiritualità
- Partendo dal Catechismo della Chiesa Cattolica esprimere le ragioni della inaccettabilita’ di qualsiasi pratica di superstizione, divinazione e spiritismo
5.2.4. Nuclei di contenuto
a) Il sacro e il religioso: nuovi movimenti, sette e nuovi culti. Terminologia
b) Cenni sulla situazione:
- Sincretismo e relativismo contemporanei
- Classificazione delle aggregazioni presenti sul territorio
c) Immigrati e proselitismo religioso nel territorio di appartenenza
d) Movimenti di matrice cristiana
- Le varie ondate del protestantesimo
- Il cattolicesimo di frangia: criteri di discernimento sui fenomeni soprannaturali e le rivelazioni private
e) I Testimoni di Geova: storia, dottrina e prassi
f) I Mormoni: storia, dottrina e prassi
g) Forme di spiritualità e movimenti di ispirazione induista e buddista
h) I gruppi riconducibili alla "filosofia religiosa" della New Age: dottrine e pratiche
- Un esempio di comunità: Damanhur
i) Gruppi di guarigione: filosofia, religione e medicina
- Un esempio :il Reiki
l) Forme di magia, spiritismo e occultismo
m) Scientology
n) Satanismo
o) Aldilà e reincarnazione nelle nuove tendenze spirituali
p) Internet e i Nuovi Movimenti Religiosi
q) Come affrontare il fenomeno: le implicazioni psicologiche e sociali dell'affiliazione e problemi di “disaffiliazione”
r) La Chiesa Cattolica di fronte ai Nuovi Movimenti Religiosi, alle varie forme di superstizione, divinazione e spiritismo: documenti ufficiali
- Disposizioni Pastorali circa i fenomeni della “Superstizione”, della “Magia” e dei “Nuovi Movimenti Religiosi" - Diocesi di: Pesaro - Urbino – Urbania -Sant’Angelo in Vado- Fano – Fossombrone – Cagli – Pergola
- La Chiesa e l'aldilà. Nota pastorale della Conferenza episcopale dell'Emilia Romagna – 2000
- Istruzione circa le preghiere per ottenere da Dio la guarigione. Congregazione per la dottrina della fede
- L'impegno pastorale della Chiesa di fronte ai nuovi movimenti religiosi e alle sette. Nota pastorale del Segretariato per l'ecumenismo e il dialogo della CEI
- A Proposito di Magia e di Demonologia. Nota Pastorale della Conferenza Episcopale Toscana 1994
- Alcuni aspetti della meditazione cristiana. Lettera ai vescovi della chiesa cattolica. Congregazione per la dottrina della fede (15 ottobre 1989)
- Apostasia dalla fede cattolica per adesione a Nuovi Movimenti Religiosi e successiva riammissione alla piena comunione con la Chiesa cattolica: aspetti canonici-liturgici-pastorali
Bibliografia
1) Di Marzio, R. (2001). Gruppi ispirati a Basilio Roncaccia e a Luigia Paparelli; Associazione fra i Volontari della carità; Associazione Mamma Lucia;Chiesa Novella del Sacro Cuore di Gesù; Comitato per la diffusione delle opere di Luigi Gaspari; Comunità del Cuore Immacolato di Maria; Comunità Saverio Casarin; Koinonia Giovanni Battista; Missione S. Antonio Abate; Movimento Impegno e Testimonianza; Opera Cenacolo Familiare; Opera Divina Provvidenza; Makoto no Michi, Movimento della Speranza. In M. Introvigne, P. Zoccatelli, N. Ippolito Macrina,V. Roldàn (Eds), Enciclopedia delle religioni in Italia, Torino: Elledici
2) Di Marzio R. (2002). La Missione-Luigia Paparelli. In Religions of the World. A Comprehensive Encyclopedia of beliefs and practices, J. Gordon Melton e Martin Baumann Editors, A B C CLIO, Santa Barbara, California, 2002.
3) Di Marzio R. (1998). La Fraternità S. Pio X, in Religioni e Sette nel mondo, Rivista trimestrale di cultura religiosa, N 16, Bologna, Dicembre 1998, p.120-137
4) Di Marzio, R. Plagio o carisma nei gruppi settari? in Leader for Chemist, Anno XI, N. 10, Brescia, 2000, p.20-23.
5) Di Marzio R., What Should We Do About Cults? An Italian Perspective, in Cultic Studies Journal:Psychological Manipulation and Society, AFF, Vol. 18, 2001, p. 13 -31
6) Sette, Religioni e Spiritualità, Centro di informazione e consulenza online a cura di R. Di Marzio: http://www.dimarzio.it/srs
7) Notiziario - Ufficio Catechistico Nazionale, Documento conclusivo della sperimentazione nazionale sull’IRC per la formazione dei docenti di religione della Scuola dell’Infanzia, della Scuola elementare, della Scuola media inferiore,della Scuola secondaria superiore, (Anno XXXI), n. 5 - agosto 2002
8) A. Amitrani, R. Di Marzio, Un Computer per Amico, Garamond, Roma 2000
9)A. Amitrani, R. Di Marzio, Multimedialità e ipertesto nell' Insegnamento della Religione Cattolica, Quaderni della Segreteria Generale CEI, Ufficio Catechistico Nazionale, Notiziario N. 1, Luglio 2000